La protesta contro la decisione di Autostrade per l’Italia di disdire la fornitura di telepass gratuiti, il che costringerebbe da maggio le ambulanze dei volontari a pagare i pedaggi. Autostrade per l’Italia annuncia la proroga a luglio delle attuali esenzioni ed esprime disponibilità ad accordi per la fornitura gratuita dei Telepass. Sono scesi in piazza stamani i volontari delle ambulanze per protestare la decisione dello scorso luglio 2013 di Autostrade per l’Italia Spa di disdire ad Anpas e alla Confederazione delle Misericordie l’accordo, risalente al 1999, della fornitura di telepass esenti in comodato d’uso gratuito. In pratica, da maggio le ambulanze, i mezzi di soccorso e di protezione civile dei volontari di Anpas e Misericordie dovranno fermarsi ai caselli autostradali e pagare il casello. Anche se in realtà, in una nota diffusa a seguito dell’annuncio della protesta, Autostrade per l’Italia ha annunciato una proroga delle attuali esenzioni e la creazione di una piattaforma web per una successiva soluzione del problema.
Autostrade per l’Italia ricorda pure “che la legge prevede espressamente l’esenzione dal pedaggio solo per i veicoli adibiti al soccorso e impegnati nello svolgimento del servizio d’emergenza e che non è nella disponibilità delle società concessionarie disporre diversamente”. Precisa inoltre che “la disponibilità a fornire gratuitamente il Telepass a tutte le associazioni di volontariato che prestano servizi di soccorso” è “a fronte dell’impegno, anche al fine di evitare gli abusi accertati, di provvedere all’autocertificazione della natura – ai sensi di legge – dei transiti”. Cosa che dovrebbe avvenire, appunto, attraverso l’apposita piattaforma che sarà predisposta da Autostrade per l’Italia e alla quale le associazioni potranno accedere per certificare i transiti in esenzione. “Per permettere la messa a punto della piattaforma nonché la sostituzione dei Telepass – conclude quindi la nota – le attuali convenzioni in scadenza con le associazioni di volontariato saranno prorogate fino al primo luglio 2014”. Le rassicurazioni tuttavia non sono bastate all’Anpas, che ad Autostrade per l’Italia replica che “l’interpretazione che viene fatta della legge che prevede l’esenzione dal pedaggio per i veicoli adibiti al soccorso è restrittiva soprattutto alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea [CGE, sez III, 29/A/2010 n. C-190/08], recepita dalla recente sentenza del Consiglio di Stato [CDS, sezione III, 7/2/2013, N.2477), dove si afferma che ‘i servizi pubblici di soccorso comprendono solitamente sia i servizi di trasporto medico d’urgenza sia servizi di trasporto sanitario qualificato’”.
Quanto alla proroga della scadenza delle convenzioni a luglio 2014, per Anpas “è una prima apertura di Società Autostrade, ma rinvia soltanto il problema che le due associazioni hanno posto in essere: l’autocertificazione dei transiti su una piattaforma web, che ancora non esiste, e gli stessi volontari dovranno compilare la piattaforma sarà un ulteriore aggravio burocratico per le associazioni che andranno ad inficiare sulla mole di lavoro che ogni giorno i volontari devono espletare per agire nella legalità e secondo le regole per portare soccorso nelle comunità e a tutte le persone che ne hanno bisogno”. Rispetto agli “usi impropri”, citati nel comunicato di Autostrade per l’Italia, Anpas precisa che “dal 2006 ad oggi ci sono stati contestati solo 165 infrazioni di cui 12 errori della società Autostrade, 99 per uso dell’apparato su altro mezzo di soccorso dovuto a difficoltà burocratiche a cambiare la targa del mezzo corrispondente all’apparecchio, una per un uso su un mezzo non in soccorso e 53 effettivi usi impropri da valutare come irregolarità. In questo momento i mezzi di soccorso Anpas che operano con telepass convenzionati sono 3000”. Secondo Fabrizio Pregliasco, presidente Anpas, “quella delle irregolarità su questi numeri, è una questione irrisoria che non giustifica la chiusura di Società Autostrade le cui costatazioni delle irregolarità sono imputabili alla stessa interpretazione restrittiva del soccorso”. (Fonte: Quotidiano della Sanità)