CONVENZIONI, LO SMI SI ALZA DAL TAVOLO E NON FIRMA

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Smi: la Sisac con arroganza propone  una preintesa, di fatto, illegittima,
con risorse inadeguate e con obblighi vessatori per i medici. E c’è chi la
firma anche se i soldi di certo non arriveranno domani!

Si è tenuto ieri l’incontro tra la Sisac e i sindacati per il rinnovo delle
convenzioni della medicina generale e del territorio. Per il Sindacato dei
Medici Italiani (SMI) erano presenti Maria Paola Volponi, responsabile di
area e Giuseppe Tortora, vice segretario nazionale. Firmata una preintesa,
ma lo Smi si è alzato dal tavolo.

«La Sisac propone una preintesa senza mandato e, di fatto, illegittima -
hanno sottolineato Volponi e Tortora- con risorse inadeguate e con obblighi
vessatori per i medici e c’è chi la firma. Infatti, l’atto di indirizzo non
ha avuto l’approvazione del Consiglio dei Ministri, ragione per cui, in
tutti questi mesi, abbiamo discusso e ci siamo confrontati senza fare "i
conti con l’oste"e ieri, addirittura, la sceneggiata si è conclusa con una
firma. Puro teatro sulle spalle dei medici».

«E’ bene ricordare – hanno aggiunto i due dirigenti dello SMI – che abbiamo
più volte denunciato che le risorse erano scarse e che l’unica soluzione era
un accordo ponte sugli arretrati che potesse dare risposte adeguate alla
sofferenza economica della categoria. Abbiamo più volte dato la nostra
disponibilità a dialogare sull’innovazione e quindi sulla ricetta
elettronica e sui flussi telematici informativi, ma sempre abbiamo ribadito
la necessità che si stanziassero fondi adeguati, affinchè si mettessero i
medici nella condizione di poter contribuire fattivamente a questo processo
di modernizzazione della nostra sanità. Invece, i soldi sono pochi e gli
obblighi sono vincolanti, tutto viene scaricato sulla categoria: o il medico
fa i salti mortali oppure tutto il sistema salta. Il risultato è un aumento
di carico di lavoro burocratico, oltretutto a spese nostre».

«E’ una vergogna: si ingannano i medici – hanno concluso Tortora e Volponi -
nessun sindacato dovrebbe accettare questa situazione, infatti lo Smi si è
alzato dal tavolo interpretando il disagio della categoria. La controparte
si assuma la responsabilità di una gestione sbagliata della trattativa e i
sindacati unitariamente ritornino a fare fronte comune: nessun ricatto può
essere accettato».

Roma, 23 dicembre 2008