Lazio. Fsn 2013. Lorenzin chiede accantonamento per restituzione fondi (200 mln) a Regione

Print Friendly

Il Ministro interviene sulla querelle per cui il governatore Zingaretti ha minacciato di ricorrere al Tar. Al centro una valutazione imperfetta sul conteggio della popolazione che ha penalizzato il Lazio nel riparto del fondo sanitario. “Ho fatto una proposta alla Conferenza Stato Regioni per accantonare una parte del budget da restituire nei prossimi anni”.

 

Sembra avviata a concludersi con un lieto fine il caso Lazio Fsn 2013. Una questione che si trascina dal via libera al Fondo sanitario 2013 in cui la Regione, per un’errata valutazione nel calcolo della popolazione, ha visto, come detto dal presidente Nicola Zingaretti farsi “scippare” 200 milioni di euro. Una bella cifra per la Regione con il più alto disavanzo gestionale d’Italia. Tanto che il governatore aveva anche minacciato di ricorrere al Tar. Ma durante gli Stati generali della Salute, la possibile svolta con il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che a margine dell’evento annuncia: “Il Lazio ha un problema riguardo al censimento ed è un problema reale e serio. Ho fatto una proposta alla Conferenza Stato-Regioni per avere un accantonamento di una parte del budget da poter restituire nei prossimi anni una volta che si riuscirà a quantificare “l’effettiva della popolazione laziale”.

Non si è fatta attendere la replica soddisfatta del presidente della Regione Nicola Zingaretti: “Ringrazio il ministro Lorenzin per l’iniziativa che prevede la legittima restituzione dei Fondi per il comparto sanitario del Lazio. Non avevamo dubbi in merito alla sensibilità del ministro. I cittadini del Lazio da anni stanno pagando un prezzo alto per poter uscire dal commissariamento della Sanità. I loro sacrifici per un comparto sanitario regionale autonomo ed efficiente, soprattutto ora che si possono toccare con mano i primi importanti risultati e si intravede la fine del tunnel del commissariamento, non potevano essere messi in discussione da valutazioni imperfette, e in via di assestamento, che si stanno ultimando rispetto alla quantificazione oggettiva della popolazione del Lazio. Da parte nostra, assicuro, continueremo sulla strada dell’innovazione e del rispetto dei patti”. (Fonte: Quotidiano Sanità)