Nel 2012 i medici (ma anche la gran parte dei dirigenti del Ssn) hanno avuto buste paga praticamente uguali a quelle del 2009, ultimo anno dell’ultimo contratto. Mentre il costo della vita è cresciuto nello stesso periodo (2009-2012) del +7,7% e l’inflazione ha “mangiato” poco meno del 3% medio dei valori degli stipendi. Il che si traduce in una perdita di circa l’11% di potere di acquisto che i sindacati “alzano” al 20% circa considerando anche l’aumento dei prezzi che registra mediamente un indice pari a quello del costo della vita. Consulta i dati principali dell’analisi.
I dati derivano dall’analisi de Il Sole-24 Ore Sanità dei dati del Conto annuale 2012 della Ragioneria generale dello Stato, secondo i quali è sceso in generale il costo del lavoro, le retribuzioni (ma non quelle medie su cui incidono anche le risorse dei contratti integrativi e la forte riduzione di personale con particolare addensamento nella categorie basse). Colpa di cinque anni senza contratti nella Pa. Che dal 2009 al 2012 ha praticamente congelato la media delle retribuzioni, cresciute in generale solo dello 0,16% e ha fatto arretrare i costi del -5,14% e le retribuzioni totali del 4,9 per cento.
Nel Ssn resta comunque ferma la forte diversità di retribuzioni tra la media dei singoli ruoli e l’assegnazione di funzioni, anche a parità di anzianità: un medico, a esempio, guadagnava nel 2012 tra stipendio base e indennità in media 73.754 euro, ma se si stima l’incasso di un primario o un livello professionale della dirigenza con almeno 25 anni di anzianità si raggiungono anche i 110mila euro.
Chi guadagna di più, chi guadagna di meno
Chi guadagna di più nel Ssn nel 2012 però non sono i medici: per loro la retribuzione media complessiva raggiunge i 73.822 euro medi l’anno (ma sono escluse l’intramoenia e altre indennità specifiche della professione), mentre i dirigenti amminisrativi salgono – anche senza indennità di esclusiva – fino a 79.815 euro.
Chi guadagna di meno, invece, tra la dirigenza sono, sempre in media, i dirigenti sanitari che arrivano nel 2012 secondo il Conto annuale a 61.587 euro medi l’anno.
Per quanto riguarda il personale, la media di retribuzione complessiva più alta è quella del personale di vigilanza e ispezione che raggiunge i 33.981 euro, mentre la cifra più bassa è quella del personale del ruolo tecnico che arriva a 25.743 euro.
Gli aumenti
Sul versante degli aumenti le cose sono in parte diverse. Chi tra il 2009 e il 2012 registra la crescita maggiore sono i dirigenti del ruolo tecnico che arrivano al +5,29%, seguiti con +4,16% dai loro colleghi del ruolo amministrativo.
Nella dirigenza gli aumenti minori nei quattro anni sono proprio quelli dei medici (+2,26%) seguiti con +3,61% dai dirigenti sanitari non medici. Percentuali ben lontane da quelle, tutto compreso, dei rinnovi contrattuali, spinte negli anni anche al +6% e che non coprono nemmeno l’andamento dell’inflazione che in quattro anni ha raggiunto in media quasi il 3% con il massimo proprio nel 2012.
Guardando tuttavia alle singole funzioni la variazione è diversa da quella delle medie per effetto del grande calo della Ria, congelata dal 1997 (per tutti gli altri da 10 anni prima) e altissima per i vecchi primari e che di coneguenza con il pensionamento di molti di loro è crollata. E per quanto riguarda l’effetto sulla media delle retribuzioni, i livelli più alti scontano la forte riduzione di personale con particolare addensamento delle retribuzioni, quindi, nelle categorie più basse.
Pressoché ferme, invece, le retribuzioni del comparto, con l’aumento massimo del +1,57% per il personale di vigilanza e ispezione e quello minimo del +0,18% per il personale tecnico-sanitario. (Fonte: Il Sole24Ore Sanità)
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