Per l’Agenas nel 2012 c’è stato un minor saldo positivo (-30%), dovuto alla più consistente crescita dei costi rispetto al valore della produzione, che però è stato compensato dal maggiore saldo delle componenti straordinarie dovuto soprattutto alla rideterminazione dei residui passivi. E a fine 2012, l’utile d’esercizio raggiunge l’importo di 10,074 milioni con un incremento del 3%. (Leggi la La relazione della Corte dei conti). L’analisi del bilancio dell’Agenzia è nel rapporto della Corte dei conti, appena pubblicato. Che indica anche altri risultati:
- il patrimonio netto, per effetto del positivo risultato economico e della stabilità del fondo di dotazione, si attesta a 70,887 milioni, superiore del 17% rispetto al 2011;
- discreta la crescita (+14%) del fondo di cassa che, al termine del 2012, presenta la consistenza di 66,983 milioni, mentre la gestione dei residui continua a presentare marcata preminenza dei passivi rispetto agli attivi, in ragione anche della durata pluriennale di taluni programmi di attività;
- l’avanzo di amministrazione, infine, riporta nel 2012 (56,112 milioni), un incremento del 21%.
Secondo la Corte gli accertamenti e gli impegni continuano a evidenziare notevoli scostamenti rispetto alle previsioni di bilancio (rispettivamente pari al 49% e al 74%) e «inducono a ribadire la necessità di una più attenta ponderazione delle esigenze dell’Ente in occasione della stesura del documento previsionale, specie in materia di spese, al fine di assicurarne la reale pianificazione e l’attendibilità, nonché lo svolgimento delle attività assegnate all’Agenzia ed, in particolare, di quelle connesse alla ricerca e alla sperimentazione».
Anche nel 2012 poi, si conferma, «malgrado segnali di miglioramento», la necessità – compatibilmente con la pratica attuazione dei programmi di ricerca la cui approvazione spesso supera i limiti temporali legati alla predisposizione del bilancio di previsione – «che l’Agenzia continui ad adottare tutte le iniziative idonee a ridurre la consistenza dei residui passivi sulla gestione».
Anche nel 2012 le risultanze contabili dell’Agenzia risultano fortemente condizionate – €/mgl 15.044 a fronte di €/mgl 14.492 nel 2011 (+4%) – dalle entrate relative all’attività di gestione del Sistema nazionale di Educazione Continua in Medicina, seguite dai lievemente aumentati trasferimenti correnti da parte dello Stato, passati da €/mgl 7.335 ad €/mgl 7.592 (+3%).
Si è, invece, complessivamente ridotta (-53%) sia la partecipazione degli enti e privati al cofinanziamento dei progetti di ricerca finalizzata e dei programmi speciali nazionali ed europei sia l’apporto delle altre entrate (-37%), mentre risultano notevolmente accresciuti gli introiti da parte delle regioni per accordi di collaborazione, pari ad €/mgl 491 (€/mgl 30 nel 2011). In relazione alla dinamica retributiva dei compensi corrisposti al personale in servizio nel 2012, la Corte segnala la necessità di ricondurre tale politica verso andamenti più coerenti con il generale orientamento teso a contenere tali oneri nelle pubbliche amministrazioni. Per le collaborazioni concernenti l’attività di Ecm l’Agenzia ha impegnato €/mgl 1.014 (a fronte di €/mgl 268 nel 2011), con netto incremento determinato dall’avvenuto definitivo passaggio dell’intero sistema dal Ministero della Salute a Il ‘Agenzia.
Gli incarichi temporanei di collaborazione finalizzati all’attuazione di ricerche, sperimentazioni o per altri programmi speciali hanno comportato una spesa di €/mgl 3.700 (€/mgl 2.267 nel 2011), mentre per incarichi di collaborazione finanziati con entrate proprie l’Agenzia ha impegnato €/mgl 2.241 (€/mgl 1.391 nel 2011).
In considerazione della più evidente crescita delle entrate complessive (+7%)
rispetto alle corrispondenti spese (+6%), l’esercizio in esame si chiude con un avanzo
finanziario di competenza pari a €/mgl 5.662 ed un incremento di €/mgl 580 (+12%)
rispetto al 2011.
In particolare:
• il minor (-30%) saldo positivo della gestione caratteristica — dovuto alla più consistente crescita dei costi rispetto al valore della produzione — è ampiamente compensato, fermi i proventi finanziari, dal maggiore saldo delle componenti straordinarie, dovuto prevalentemente alla rideterminazione dei residui passivi;
• a fine 2012, l’utile d’esercizio raggiunge l’importo di €/mgl 10.074 con un incremento del 3%;
• il patrimonio netto, per effetto del positivo risultato economico e della stabilità del fondo di dotazione, si attesta ad euro €/mgl 70.887, superiore del 17% rispetto al 2011;
• discreta la crescita (+14%) del fondo di cassa che, al termine del 2012, presenta la consistenza di €/mgl 66.983, mentre la gestione dei residui continua a presentare marcata preminenza dei passivi rispetto agli attivi, in ragione anche della durata pluriennale di taluni programmi di attività;
• l’avanzo di amministrazione, infine, riporta nel 2012 (€/mgl 56.112), un incremento del 21%.
Gli accertamenti e gli impegni continuano ad evidenziare notevoli scostamenti rispetto alle previsioni di bilancio (rispettivamente pari al 49% e al 74%) ed inducono a ribadire la necessità di una più attenta ponderazione delle esigenze dell’Ente in occasione della stesura del documento previsionale, specie in materia di spese, al fine di assicurarne la reale pianificazione e l’attendibilità, nonché lo svolgimento delle attività assegnate all’Agenzia ed, in particolare, di quelle connesse alla ricerca e alla sperimentazione.
Anche nell’esercizio in esame, si conferma, malgrado segnali di miglioramento, la necessità — compatibilmente con la pratica attuazione dei programmi di ricerca la cui approvazione spesso supera i limiti temporali legati alla predisposizione del bilancio di previsione – che l’Agenzia continui ad adottare tutte le iniziative idonee a ridurre la consistenza dei residui passivi sulla gestione. (Fonte: Il Sole24Ore Sanità)