«I ginecologi italiani si rimettono alla decisione della Corte Costituzionale che permetterà, anche in Italia, la fecondazione assistita eterologa. Siamo pronti a dare il nostro contribuito per la stesura di nuove Linee Guida che regolino nel nostro Paese la procreazione medicalmente assistita». È quanto afferma il presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) Paolo Scollo in una lettera inviata al Ministero della Salute e alla Conferenza Stato-Regioni. «La decisione della Consulta apre, infatti, una serie di domande che devono trovare al più presto risposte» sottolinea il presidente Sigo «Negli altri Stati europei dove l’eterologa è già permessa ci sono grandi differenze di regolamento. In alcune nazioni, per esempio, il donatore deve rimanere anonimo. In altre invece è proprio lo Stato che informa un individuo, nato in provetta, sull’identità del suo padre naturale. Esiste inoltre il problema dalla donazione di gameti. Dovrà essere gratuita? Se sì, solo nei centri pubblici o anche in quelli privati? Le nuove Linee Guida dovranno risolvere tutti questi aspetti». «Negli ultimi giorni – prosegue Scollo – abbiamo assistito a molte fughe in avanti di Società Scientifiche che hanno proposto collaborazioni tecniche o giuridiche. Questo sta creando confusione su una questione già di per sé molto delicata. La Sigo, con le Società affiliate, rappresenta tutti i ginecologi italiani e siamo pronti ad offrire alle Istituzioni e alla collettività le nostre competenze ed esperienze. Quindi rivolgiamo un appello al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin affinché ci coinvolga nella rielaborazione della Legge 40. La Sigo ha già istituito un tavolo tecnico che si occupa della preservazione della fertilità dei pazienti oncologici. Questo team multidisciplinare è formato da ottimi e rinomati esperti e può immediatamente collaborare con l’ufficio giuridico del ministero». (Fonte: Panorama della Sanità)