Parere positivo al Def della commissione Igiene e Sanità del Senato che ha votato la proposta del relatore Annalisa Silvestro (Pd) e della Commissioen Affari sociali della Camera (relatore Margherita Miotto, Pd). (Consulta il parere della commissione Affari sociali della Camera e il parere della commissione Igiene e Sanità del Senato).
Commissione Igiene e Sanità del Senato
Sei le raccomandazioni dei senatori della XII. La prima è he nel Patto per la salute ci sia un’attenzione particolare alla «crescente difficoltà di accesso ai servizi» da parte dei cittadini, soprattutto dove le carenze sono maggiori rispetto ai maggiori paesi europei (assistenza territoriale, non autosufficienza, cronicità), considerato che i dati «consentono di confermare le preoccupazioni circa la sostenibilità di ulteriori consistenti riduzioni di spesa». Poi è necessario tenere presenti «le gravi conseguenze derivanti dal mantenimento totale del blocco del turnover nelle Regioni in piano di rientro e delle politiche di contenimento delle assunzioni nelle rimanenti regioni. Ancora la commissione chiede che si «dia sostegno all’integrazione e alla continuità delle cure e dell’assistenza tra ospedale e territorio e si adottino di provvedimenti volti all’implementazione dei servizi territoriali e dell’assistenza domiciliare, sanitaria e socio assistenziale». Altra necessità è quella di «un’attenzione particolare alle dinamiche demografiche, all’aumento della popolazione anziana ed alle persone affette da patologie cronico degenerative» e che si «presti attenzione alla spesa per gli investimenti, anche correlata alla razionalizzazione della rete ospedaliera e all’informatizzazione dei flussi informativi». Infine, l’ultima raccomandazione è di prevedere che i risparmi ottenuti dal Ssn siano mantenuti al suo interno «per sostenere politiche di innovazione organizzativo – assistenziale e di qualità dell’offerta sanitaria, soprattutto di prossimità, ai cittadini».
Commissione Affari sociali della Camera
Quattro le condizioni. La prima è quella di «mantenere l’universalità del Ssn assicurando appropriati Livelli essenziali di assistenza e investendo sulle cure territoriali. La seconda è di rivedere il capitolo degli investimenti, che non possono essere fatti col project financing. Terza condizione, quella di «inserire, nel testo, il tema della formazione dei medici e della loro possibilità di specializzarsi» e, quarta condizione, «la stabilizzazione dei fondi contro la povertà», ora sperimentali e il rafforzamento dei fondi sociali per famiglie e non autosufficienti. (Fonte: Il Sole24Ore Sanità)