Lo SMI presenta a Latina la nuova Convenzione

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Effettuata una riunione con gli iscritti di Latina per discutere i contenuti del nuovo ACN della medicina generale. Si è svolta a Latina il 30/06/2009 presso l’Hotel Victoria Palace un’assemblea aperta a tutti i medici della provincia per illustrare e discutere gli aspetti normativi del nuovo Accordo Nazionale per la Medicina Generale.

   Lo SMI come è noto, durante il Congresso Nazionele del 13 Giugno scorso, ha deciso di apporre la propria "firma critica" con la finalità di partecipare attivamente sia alle trattative per il secondo biennio economico che agli accordi regionali, nel tentativo di arrivare a misure correttive e migliorative per la categoria. Una convenzione "povera e pasticciata" con la quale, nostro malgrado, nel prossimo futuro dovremo confrontarci.
   I colleghi della Segreteria Regionale Paolo Marotta e Daniele Zamperini hanno esposto tutti gli aspetti normativi del nuovo accordo ponendo particolare risalto ai punti di disaccordo che rischiano di portare ad un peggioramento della qualità del nostro lavoro.
A fronte di un risibile incremento economico gli obblighi e le vessazioni sono tali da vederci come "Figli di un Dio Minore" nel panorama degli operatori nel SSN: l’aumento del carico burocratico (quale l’obbligo della ricetta elettronica e dei flussi informativi alla ASL) il lavoro in team  e la copertura dell’assistenza h24 sette giorni su sette (senza previsione di risorse finanziare certe poste in convenzione), la compromissione del rapporto fiduciario con il paziente, sono stati i punti dolenti su cui maggiormente si è articolata la discussione. Con particolare preoccupazione è emersa la consapovolezza di un progressivo passaggio da una condizione di para-subordinazione ad una effettiva situazione di dipendenza senza alcun corrispondente benificio economico e normativo. 
   Affrontato successiccesivamente anche l’argomento della stesura del nuovo Accordo Integrativo Regionale al quale in questi mesi si sta cercando con la parte pubblica di porre misure correttive sia nell’area dell’assistenza primaria che della Continuità Assistenziale.
   Infine, proprio la organizzazione della Continuità Assistenziale nella nostra provincia è stato un altro nervo scoperto motivo di malumore e di dibattito.
   A conclusione dell’incontro la volontà di rivederci per confrontarci nuovamente sulle nostre realtà lavorative di tutti i giorni in un momento particolamente difficile e di incertezza per futuro.
   "Mala tempora currunt" direbbero i latini. 
Luigi Martini