ACCORDO INTEGRATIVO REGIONALE: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

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Ieri in Regione Lazio assessorato alla sanità con la presenza delle sigle sindacali firmatarie della preintesa nazionale per la medicina generale e la regione Lazio si è stilato un protocollo d’intesa per la definizione successiva dell’accordo "integrativo” regionale per la medicina generale.

Purtroppo come è già successo in sede nazionale la parte pubblica  per motivi “interni” ha forzato i tempi di sigla dell’accordo peraltro a “memoria” della promessa fatta da qualcuno al Presidente Marrazzo nel Marzo u.s.

Infatti, premettendo che la Regione Lazio, per voce del dott. Norberto Cau, NON stanziava NEANCHE UN CENTESIMO  su questo accordo e che le risorse sarebbero state stornate dai fondi nazionali relativi sia agli aumenti contrattuali sia agli arretrati 2007 (in pratica un anticipo della regione Lazio sui soldi DOVUTI e STANZIATI per i MMG), è stato richiesto ESPLICITAMENTE ai sindacati presenti ed alla contro parte, visto la mancanza di fondi aggiuntivi, di mantenere lo status quo delle UCP già attivate, ma la risposta è stata di assoluto diniego. Per questo e per altri motivi altrettanto validi (mancata applicazione totale del precedente AIR, mancata quantificazone dei fondi dedicati alla medicina generale che verrebbero trasferiti da “ … quanto inappropriatemente viene oggi erogato a livello ospedaliero… “,  rivisitazione totale sugli obblighi del centro di Formazione regionale per la medicina generale), lo SMI non ha firmato l’accordo poiché ritiene che rivoluzioni e rinnovamenti nel campo della medicina generale nella nostra regione richiedano un’attenta valutazione tecnica e, nello specifico, ha chiesto di rendere la preintesa molto più snella e demandare ai tavoli tecnici (peraltro già concordati in Regione Lazio) il modello organizzativo da attuare. Anche questa richiesta è stata negata e non comprendiamo per quale motivo altri sindacati non hanno ritenuto opportuno seguire questa linea ed hanno preferito siglare la preintesa con la regione Lazio nella serata. Non comprendiamo quale fosse, per i sindacati firmatari, l’urgenza di siglare questa preintesa che avrebbe potuto essere discussa in maniera più serena e costruttiva in sede di tavoli tecnici ma ci siamo riservati di rivisitare la parte economica e l’impianto totale con l’altro sindacato non firmatario della stessa.

Paolo Marotta