Il governatore, in commissione Bilancio, ha illustrato gli obiettivi da raggiungere tramite la proposta di legge regionale 147. In primis ridurre da cinque a tre il numero dei membri dei collegi sindacali delle aziende sanitarie. Fissati anche nuovi parametri per il rilascio delle autorizzazioni alle strutture private.
Idonei a ricoprire il ruolo di direttori sanitari, fissare nuovi criteri per il rilascio delle autorizzazioni alle strutture sanitarie private che rispondano a logiche di mercato e che siano invece sganciati dalle stime sul fabbisogno di assistenza. Sono gli obiettivi indicati dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, da raggiungere tramite la proposta di legge regionale numero 147, “Misure finalizzate al miglioramento della funzionalità della Regione Lazio: disposizioni di razionalizzazione e di semplificazione dell’ordinamento regionale, nonché interventi per lo sviluppo e la competitività dei territori e a sostegno delle famiglie”.
Zingaretti ha illustrato gli interventi da adottare alla IV commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, presieduta da Mauro Buschini (Pd). ”In sintonia con le leggi nazionali di spending review – ha spiegato – l’articolo 2 del provvedimento si pone l’obiettivo di ridurre da cinque a tre il numero dei membri dei collegi sindacali delle aziende sanitarie, con una conseguente riduzione dei costi ma anche con un migliore efficientamento della macchina amministrativa”.
Secondo la proposta di legge d’iniziativa della Giunta, i tre membri dei collegi sindacali delle aziende sanitarie dovranno essere così designati: uno dal Ministero delle finanze, uno dalla Regione e uno dagli enti locali. ”L’albo dei direttori amministrativi – ha aggiunto – mira a ridurre gli spazi di discrezionalità nelle nomine e a un innalzamento delle qualifiche, mentre la norma sugli accreditamenti delle strutture sanitarie private svincola gli accrediti sui fabbisogni e va in un’ottica di mercato”.
Nel corso dell’audizione sono intervenuti diversi consiglieri d’opposizione. Tra questi, Francesco Storace (La Destra verso An) ha posto sul tavolo il tema dei controlli in ambito sanitario, chiedendo un ruolo più rilevante dell’opposizione nella nomina dei revisori. Pietro Di Paolantonio (Ncd) ha parlato di una “parabola discendente del disavanzo della sanità, più che dimezzato rispetto al dato storico”, nella direzione e di uno stato di “virtuosità” dei conti, e per questo motivo ha auspicato la rinegoziazione con il governo del piano di rientro.
Insufficiente per Valentina Corrado (M5s) la scelta di dedicare alla sanità alcuni articoli della spending review anziché varare una normativa a hoc e la mancanza dell’indicazione di non aver subito condanne, anche dalla corte dei conti, per le nomine dei dirigenti della sanità. Nella sua replica, Zingaretti ha confermato la “virtuosità certificabile e conclamata” dei conti sanitari, che però sembra ancora lasciare spazi di trattativa con il governo molto ristretti, e ha manifestato la disponibilità a verificare ed eventualmente accogliere alcune sollecitazioni emerse nel corso dell’incontro. (Fonte: Quotidiano Sanità)