I consiglieri laziali del Movimento ritengono che il ritardo non sia da attribuire a “una riflessione da parte di Zingaretti sul fatto che Macchitella abbia subito una condanna al pagamento di 75.000 euro dalla Corte dei Conti”, ma derivi piuttosto “dalla legge che mette nella posizione di inconferibilità il manager”.
La nomina di Luigi Macchitella a direttore generale della Asl di Viterbo non è stata ancora formalizzata e il Movimento 5 Stelle laziale riparte all’attacco, proponendo una serie di interrogativi sulla vicenda. “Perché non viene nominato Direttore Generale dato che lo schema di delibera è già pronto? Perché non viene nominato nonostante abbia tutti i requisiti sia per rientrare nella lista degli idonei, sia per entrare nella short list? Perché viene lasciato come Commissario visto che ormai si è capita la volontà di farlo diventare Direttore Generale?”.
Il post pubblicato sul sito del Movimento garantisce: “Noi qualche risposta ce l’abbiamo. E ve la vogliamo illustrare”. Secondo i grillini laziali, infatti, nel curriculum di Macchitella “ si evidenzia un incarico di direttore amministrativo presso l’Icot fino al 31.03.2013. Secondo l’art. 5 comma 1 del Decreto Legislativo 39/2013, l’Icot è un ente regolato e finanziato dal Ssr in quanto ha un accreditamento ed è remunerato in base alle prestazione effettuate per conto del Ssr. Nel testo dell’articolo si riporta l’inconferibilità a coloro che ‘nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dal servizio sanitario regionale’”. Quindi, chiede il Movimento, “si vogliono aspettare questi famosi 2 anni e nominarlo Direttore il primo aprile del 2015? Se così fosse sarebbe una bella e solenne presa in giro per tutti i cittadini!”.
I grillini non ritengono assolutamente che il ritardo sia da attribuire a “una riflessione da parte di Zingaretti sul fatto che lo stesso Macchitella abbia subito una condanna al pagamento di 75.000 euro da parte della sezione umbra della Corte dei Conti per danno erariale quando era alla Ausl di Foligno 3 per aver installato un call center per 630.000,00 euro mai entrato in funzione. Riteniamo quindi che la questione sia relativa solo alla legge che mette nella posizione di inconferibilità Macchitella”. (Fonte: Quotidiano Sanità)