· Adeguamento (scarno) del Fondo di Ponderazione per gli anni pregressi (540.062 €)
B)· Storno di fondi derivanti da Progetti Obiettivo Nazionali, deliberati in Conferenza Stato regioni et al., quali il Progetto prevenzione cardiovascolare e il Progetto Igea (4.000.000 € e 3.800.000€);
· Storno di fondi (2.372.000 €), messi a disposizione della categoria da parte del
CEFORMEG.
5. L’ Art.3 (Modalità Organizzative e remunerazione delle UCP) presenta margini di imprecisione e vaghezza su istituti contrattuali strategici, che si rifanno all’ art. 54 e 59 del nuovo ACN per la Medicina generale :
v
Occorre evitare ogni possibile confusione tra le Unità di Cure Primarie delle quali si fa riferimento nell’ articolato in oggetto e le Unità Complesse di Cure Primarie, di cui all’ Art. 26 ter del nuovo ACN; appare infatti necessario definire correttamente le “Unità Aggregativa Semplice o complessa” in riferimento al dettato del nuovo AA.NN.
Occorre imprescindibile precisare , per quanto attiene alle modalità e remunerazione delle stesse UCP che si va a ridefinire nella nostra regione, quanto segue:
v
Il medico che partecipa a tutte le forme di UCP individuate dal presente accordo, ha diritto al mantenimento del trattamento economico di cui all’ Art. 59 lett. B comma 4-5-6-7 , come modificato ed integrato DGR 229/2006.
Quanto sopra al fine di garantire equità e stabilità di trattamento per tutti i colleghi che , al momento, percepiscono indennità contrattuali conformate in maniera tale da potersi tradurre in una severa “diminutio” retributiva .
* Per esempio: i medici al momento in Associazione e UCP (circa il 50% del numero totale dei medici in associazione) percepiscono un indennità mensile pari a
Associazione : 2.58 €/anno/assistito + 6 €/anno /assistitoUCP =
8,58 €/anno/assistito.
Con il nuovo AIR (così sottoscritto) percepirebbero
SOLO 6 ,40 €/anno/assistito, laddove si ritrasformassero in una UCP-S (non a sede unica)
Laddove si riorganizzassero su sede UNICA ( possibili e prevedibili disagi per l’ utenza, costretti a seguire i medici nel necessario accorpamento in sede unica, diversa dalla precedente), lo stesso medico (associazione semplice + vecchia UCP)
percepirebbe la nuova quota pari a: 8.60 €/anno /assistito, a fronte delle precedenti 7 .58 €
Analoghe considerazioni si potrebbero fare , con esiti ancora più gravativi, laddove analizzassimo tutte le altre possibili situazioni e profili retributivi dei singoli MMG.
6. Mancata applicazione delle piante organiche di continuità assistenziale
Non è una norma cedevole ed è prevista anche nel nuovo accordo nazionale, ed a questa deve farsi riferimento anche nella preintesa eventuale ad un nuovo AIR.
7. Chiarezza sui fondi attribuiti e/o attribuibili al CEFORMEG:
(centro formazione regionale per la medicina generale) che gestisce
“l
’ 1,5% dello stanziamento generale per la Medicina Generale nel Lazio, fondi destinati per l’ appunto
, alla medicina generale, cioè circa 7 milioni di €)
incrementati del 5% annuo per coprire il recupero inflattivo” (BUR 229/2006 art. 20).
Stante la esiguità del finanziamento complessivo a disposizione della Medicina Generale e del territorio medesimo, lo SMI e lo SNAMI chiedono:
v Chiarezza sull’ utilizzo dei fondi e dei finanziamenti fin qui utilizzati da parte del Centro;
v L’articolo 20 del precedente AIR venga modificato stabilendo la verifica dei Bilanci di esercizio e previsione del Centro Medesimo, da parte del Comitato regionale ex art. 24 ACN, al fine di garantire la massima trasparenza gestionale.
v Revisione delle struttura medesima del Centro e delle competenze economiche attribuite ai singoli componenti all’interno dello stesso.
Ciò al fine di offrire alla categoria un segnale di attenzione e compartecipazione: laddove si chiedono sacrifici e si lesinano risorse, occorre farlo tutti, e non occuparsi soltanto dello storno diretto di tutta la quota relativa al finanziamento del Corso di Formazione Specifica.
Tali osservazioni rappresentano criticità di straordinaria rilevanza per la categoria oltreché per una reale possibilità di incidere sulla riorganizzazione del territorio.
I Sindacati firmatari del presente documento manifestano piena volontà di collaborare al riassetto della sanità regionale, sensibili al tema degli sprechi e delle inefficienze, ma attenti ad un utilizzo coerente , logico e congruo dei finanziamenti esigibili sia dalla stessa Regione Lazio, che dalla categoria che rappresentiamo.
La segreteria regionale SMI Lazio La Presidenza Regionale SNAMI Lazio
v Chiarezza sull’ utilizzo dei fondi e dei finanziamenti fin qui utilizzati da parte del Centro;v L’articolo 20 del precedente AIR venga modificato stabilendo la verifica dei Bilanci di esercizio e previsione del Centro Medesimo, da parte del Comitato regionale ex art. 24 ACN, al fine di garantire la massima trasparenza gestionale. v Revisione delle struttura medesima del Centro e delle competenze economiche attribuite ai singoli componenti all’interno dello stesso.
v Chiarezza sull’ utilizzo dei fondi e dei finanziamenti fin qui utilizzati da parte del Centro;v L’articolo 20 del precedente AIR venga modificato stabilendo la verifica dei Bilanci di esercizio e previsione del Centro Medesimo, da parte del Comitato regionale ex art. 24 ACN, al fine di garantire la massima trasparenza gestionale. v Revisione delle struttura medesima del Centro e delle competenze economiche attribuite ai singoli componenti all’interno dello stesso.
v Chiarezza sull’ utilizzo dei fondi e dei finanziamenti fin qui utilizzati da parte del Centro;v L’articolo 20 del precedente AIR venga modificato stabilendo la verifica dei Bilanci di esercizio e previsione del Centro Medesimo, da parte del Comitato regionale ex art. 24 ACN, al fine di garantire la massima trasparenza gestionale. v Revisione delle struttura medesima del Centro e delle competenze economiche attribuite ai singoli componenti all’interno dello stesso.
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