La salute globale e il conflitto d’interessi sono i due temi su cui si concentrano gli emendamenti al Codice presentati dagli studenti in medicina e dalle associazioni che si occupano di sanità internazionale. Al centro una migliore definizione dei paletti su formazione e aggiornamento professionale e una “vision” ampia sulla cooperazione. (Consulta gli emendamenti proposti).
Firmatari degli emedamenti, il Centro Salute internazionale di Bologna (Csi), l’associazione NoGrazie, l’Osservatorio italiano salute globale (Oisg), il Segretariato italiano Studenti in Medicina (Sism) e la Rete italiana per l’insegnamento della salute globale (Riisg). «Abbiamo cercato – spiega il presidente Sism Stefano Guicciardi – di fondere chiarezza esplicativa e concisione del testo, pur senza sacrificare gli elementi di innovazione e modernità che l’attuale versione introduce. In particolare, l’articolo 5 riprende quasi integralmente il testo della bozza 2013 di Torino, in coerenza con il termine “salute globale” inserito nel titolo dell’articolo, che in questo modo trova una sua esaustiva definizione. La grande diffusione di questo nuovo paradigma concettuale nella sanità pubblica internazionale, viene così correttamente recepito dal Codice deontologico e giustifica, a nostro avviso, il leggero allungamento del testo che ne risulta. L’integrazione all’articolo 19 include poi l’invito esplicito ad evitare qualsiasi situazione di conflitto d’interesse nella formazione e aggiornamento professionale, oggi sempre più frequente visto che ben più della metà delle occasioni di formazione medica si avvale di sponsor privati. L’integrazione all’articolo 30 mira, infine, a definire in modo più esplicito che cosa sia il conflitto di interessi, necessità emersa anche durante il nostro incontro con la Federazione sul Codice». (Fonte: Il Sole24Ore Sanità)