«Sono circa 15mila gli esercenti abusivi nella sanità del Lazio e l’80% di questi riguarda il settore odontoiatrico. Un fenomeno quindi in continua espansione e ‘di grande pericolosità sociale per l’elevato danno alla salute pubblica e tutto ciò che ne consegue in costi per le prestazioni sanitarie successive che si ripercuotono sul Sistema sanitario nazionale e per l’aumento dell’evasione fiscale i cui valori sono spesso sottostimatì. Questo il tema del convegno che si è tenuto presso la sala delle Conferenze dell’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e odontoiatri (Omceo), durante un corso di aggiornamento dal titolo ‘Abusivismo e pubblicità’, organizzato dalla Cao». Lo comunica, in una nota, l’Ordine provinciale dei Medici di Roma. «Questo sistema è molto subdolo perché’ si approfitta della mancanza di conoscenza dei cittadini, in campo sanitario per quel che riguarda la diversità di competenze. Una inconsapevolezza che non consente di valutare determinati rischi – afferma Sabrina Santaniello, consigliere Omceo e presidente Andi Roma – In attesa che lo Stato intervenga quindi – magari con un inasprimento delle pene e con delle misure preventive – abbiamo sottoscritto, nel dicembre scorso, un protocollo di intesa con la Regione Lazio. Questo protocollo prevede tra le altre cose: una serie di campagne di informazione rivolte ai cittadini per fornire loro di mezzi per denunciare l’abusivo; la creazione di una rete tra le istituzioni con delle banche dati condivise, per uno scambio di informazioni sul fenomeno». Non solo abusivismo, ma anche pubblicità. «La legge e il codice deontologico – spiega Nicola Illuzzi, segretario culturale Andi Roma – ricordano a tutti i professionisti che la pubblicità nell’ambito sanitario deve essere sempre veritiera, trasparente e dettagliata. In una fase economica contrassegnata dalla crisi, le persone spesso rinunciano a curarsi, oppure si affidano a pubblicità ingannevoli che promettono visite gratuite con l’obiettivo di attirare il cliente e poi somministrargli contratti di finanziamento con clausole vessatorie. Cliniche low cost, prestazioni vendute tramite groupon o gruppi d’acquisto, offerte al ribasso e senza dettaglio: sempre più spesso il cittadino è attratto dalle infinite possibilità di risparmio senza essere informato sui rischi per la salute». «La salute, però, non può essere considerata prodotto di mercato – spiega l’avvocato Roberto Longhin, consulente legale F.N.O.M.C.e O. – e bisogna distinguere il mercato della salute da quello in generale». Trasparenza, legalità, professionalità e lotta comune all’abusivismo. Questi gli strumenti che i dentisti possono mettere in campo per contrastare i falsi professionisti e instaurare un rapporto sano di fiducia tra cliente e paziente. (Fonte: Online News)