Smi-Lazio: al termine del IV Congresso regionale, il Sindacato proclama lo stato di agitazione contro i provvedimenti previsti dalla bozza del Piano Sanitario Regionale

Print Friendly

Chiarezza sull’organizzazione delle Cds, 10 domande per il governatore Zingaretti. Sì  all’aumento della percentuale del 15% prevista dalla Regione per lo sblocco del turn-over della Dirigenza Medica. No al taglio degli stipendi dei Mmg, ai contratti atipici e al declassamento della qualità dell’assistenza sanitaria.

«Chiarire il modello organizzativo delle “Case della Salute” (Cds) del Lazio. Aumentare la percentuale del 15% prevista dalla Regione per lo sblocco del turn-over della dirigenza medica. No al taglio degli emolumenti dei Mmg a fronte dell’aumento dei carichi di lavoro, dei costi di gestione e all’impoverimento della qualità dell’assistenza». Sono le richieste avanzate dallo Smi-Lazio in occasione del IV Congresso regionale che si è svolto a Roma dal 16 al 17 maggio, al termine del quale il Sindacato ha proclamato lo stato di agitazione per protestare contro i provvedimenti espressi nella bozza del Piano sanitario regionale. 

Tra le tematiche salienti, affrontate durante il Congresso, vi è certamente quella dell’evoluzione legislativa e giurisprudenziale della responsabilità medica. Argomento discusso durante L’INTERVENTO DELL’AVV. STEFANO GUERRA; attraverso un’analisi dettagliata del ruolo del medico e del codice penale. Altro capitolo degno di nota, quello della Responsabilità medica in ambito civilistico. Un vero e proprio excursus tra Mediazione Obbligatoria e Assicurazioni, durante L’INTERVENTO DELL’AVV. CARLO CERMIGNANI.

Secondo Paolo Marotta, segretario Smi-Lazio, «quello che si riscontra è un blocco delle trattative regionali, dal 2013 ad oggi». Per il Sindacalista, risulta sostanzialmente vano «il tentativo di collaborare con i vertici regionali per attuare il restyling del Ssr». Marotta ha sottolineato che, tra le varie scelte discutibili, la Regione ha incaricato le Asl di Latina, Frosinone e RM H, di stilare protocolli per l’istituzione «delle “Case della Salute” prevedendo, in modo farraginoso, l’attivazione di servizi sanitari senza valutare la reale fattibilità per medici e pazienti. E, soprattutto, senza dar voce alle istanze di tutti i Sindacati di categoria».

Per la delegazione sindacale dello Smi-Lazio, è essenziale «affidare la gestione delle Cds a tutti i Mmg (Assistenza Primaria, Continiutà Assistenziale, Medicina dei Servizi) che decidano di aderire, volontariamente, al progetto. Per questo motivo abbiamo redatto 10 domande inerenti le strutture in questione, che rivolgiamo al governatore Nicola Zingaretti (LEGGI I QUESITI SULLE CDS ), affinché possa dissipare ogni perplessità». Quindi Paolo Marotta conclude: «Auspichiamo, pertanto, risposte realistiche da parte del Governatore del Lazio. E’ inutile rincorrere chimere e fare proclami circa un’organizzazione territoriale che mostra lacune e contraddizioni enormi».