Focus sulla Sanità territoriale al Circolo Pd di Roma. Per Francesca Perri, vice-segretario Smi-Lazio: “Urge un reale riconoscimento dell’eccellenza del nuovo Regina Margherita e del Poliambulatorio di via Canova di Roma. E’ assurdo che i cittadini non conoscano l’offerta sanitaria di tali strutture”

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Si è svolto a Roma, presso il Circolo PD di Trastevere, un incontro incentrato sulle criticità della sanità territoriale della regione Lazio, organizzato da Alberto Bitonti, segretario del Circolo, e da Francesca Perri, vice-segretario regionale SMI.

All’evento hanno preso parte anche Lionello Cosentino, segretario PD Roma, e Riccardo Agostini, consigliere regionale e membro della Commissione salute e politiche sociali del Consiglio regionale del Lazio.

Durante il meeting, Francesca Perri ha illustrato i servizi sanitari territoriali e ospedalieri dislocati nel centro storico di Roma, ponendo particolare attenzione al Nuovo Regina Margherita, “un nosocomio riconvertito e che, di fatto, funziona come Casa della Salute già dal 2007”. Altra struttura d’eccellenza citata dalla Sindacalista è il poliambulatorio di via Canova di Roma, adibito anche a PTP e sede di Continuità Assistenziale, “di cui i cittadini ignorano completamente l’esistenza, benché sia in attivo dal dicembre 2009”. Per questo: “Urge un cambio di marcia e, come più volte affermato e sostenuto dallo Smi-Lazio, è importante rilanciare tali strutture soprattutto sotto il profilo della comunicazione. E’ assurdo che la popolazione non sia a conoscenza dell’offerta sanitaria di tali strutture”. Il Vice-Segretario Smi-Lazio ha inoltre affermato che auspica “una sanità pubblica, universale e trasparente. Nonché adeguatamente monitorata e meritocratica; gestita da un organico equo, e più vicina ai bisogni dei pazienti”.

Lionello Cosentino ha dichiarato che la Regione Lazio, “si sta muovendo bene sul fronte dei bilanci (regionali e aziendali); in quanto è necessario fare chiarezza sui conti, così come è necessario effettuare i dovuti controlli in tutte le Aziende pubbliche e private convenzionate, onde evitare quanto accaduto all’IDI, dove le prestazioni venivano pagate ben 3 volte dalla Regione”.

Riccardo Agostini ha sottolineato che, la Regione, “punta molto al territorio e si sta adoperando per attivare in maniera sempre più congrua, le Case della Salute, senza nascondere le resistenze fra i medici di famiglia”. Ed ha aggiunto che è stato attuato “un censimento sugli immobili di proprietà della Regione per un miglior utilizzo; come realizzato anche dal Centro Regionale Unico degli Acquisti”.