Il modello francese per regolamentare l’accesso alla facoltà di medicina piace solo alla ministra Stefania Giannini, che lo ha proposto su facebook qualche settimana fa promettendo un provvedimento entro luglio per abolire l’attuale test d’ingresso. I tecnici del dipartimento Università e Ricerca del Miur sono al lavoro, ma le bozze per ora sono top secret. Anche se, tra delusioni elettorali (la ministra ha presentato le sue dimissioni da segretario di Scelta civica dopo lo 0,7% racimolato alle elezioni europee) e la quasi totale mancanza di consensi non è escluso che l’idea dell’accesso «alla francese» – senza test d’ingresso ma con un esame di sbarramento dopo il primo anno – si areni ancor prima di prendere forma.
Eppure la scintilla è scoccata e in ogni caso, sebbene il sistema di Parigi non si adatti all’università made in Italy (si vedano articoli in pagina), sono tutti d’accordo sul fatto che l’attuale test d’ingresso sia quanto meno «perfettibile» in un’ottica di ripensamento dell’intero sistema formativo.
Intanto ormai da diversi anni chi preferisce «vincere facile» e se lo può permettere va a studiare all’estero, per aggirare i test d’ingresso e accedere più facilmente agli studi di medicina. Le mete più ambite: Europa dell’Est (Bulgaria, Romania, Albania) e Spagna. In questi Paesi c’è infatti la possibilità di immatricolarsi senza affrontare un test d’ammissione realmente selettivo. In alcuni casi si tratta di vere e proprie «fabbriche delle lauree». L’Unione europea, si sa, a volte funziona al ribasso.
REGNO UNITO
Le Scuole mediche fissano annualmente i propri criteri di selezione. I candidati in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore (Gcse) possono inoltrare per il tramite dell’Ucas (Universities and Colleges Admission Service) la domanda di ammissione a 4 scuole mediche di loro scelta. Saranno sottoposti a specifici test: Clinical Aptitude Test (Ukcat), utilizzato nella procedura selettiva di 26 Facoltà mediche, destinata ad accertare il possesso delle capacità mentali, attitudinali e comportamentali, ritenute imprescindibili per l’esercizio della professione medica; al Biomedical admission test (Bmat), sulla falsariga dell’analogo test statunitense – esame più selettivo espressamente richiesto per l’ammissione a corsi di 1° ciclo presso l’Università di Cambridge, l’Imperial College di Londra, l’Università di Oxford e l’University College London Medical Schools; ovvero al Graduate Medical School Admission Test (Gamsat): richiesto per l’ammissione a corsi di 2° ciclo presso la St George’s University of London, l’University of Nottingham, l’University of Wales e la Keele University. Solo i candidati che avranno superato il test previsto, saranno infine invitati alla prova finale, la cosiddetta interview, condotta da un’équipe per accertare, oltre al possesso delle conoscenze teoriche (chimica, fisica, biologia), le valutazioni e le motivazioni personali che indirizzano i candidati alla professione medica
BELGIO
L’accesso avviene senza particolari restrizioni, ma la selezione è rinviata all’anno successivo e si basa solo sui risultati conseguiti nel primo anno di studi, in modo meno restrittivo che in Francia. Tale modalità ha originato negli ultimi tempi una pratica corrente per gli studenti tedeschi e francesi di raggirare l’ostacolo, chiedendo l’iscrizione in 2 Paesi (nel proprio di appartenenza e in Belgio)
SVIZZERA
In merito al sistema svizzero, non esiste un regolamento valido a livello nazionale. Trattandosi di uno stato federale, ogni cantone adotta le sue leggi in materia.
In linea di massima, il numero chiuso è facoltativo. In base al numero di iscritti all’università, vengono adottate misure di restrizione. O un test d’ammissione o un primo anno restrittivo in base al profitto dello studente. Le misure vengono adottate dalle singole facoltà a loro discrezione. In Svizzera l’iscrizione in medicina segue un trend verso il basso, quindi le università riescono facilmente a gestire gli esuberi che in realtà sono irrisori. L’iscrizione per gli stranieri è limitata. Hanno diritto esclusivamente: i residenti in Svizzera (inclusi i genitori), chi ha passaporto svizzero, studenti coniugati con un cittadino svizzero
SPAGNA
Già da qualche decennio la legislazione spagnola si è interessata all’istruzione universitaria e alle modalità di accesso. Chi vuole frequentare l’Università e quindi anche la Facoltà di Medicina, deve possedere il titolo base di “bachiller” e superare una prova. Le diverse università, pubbliche e private, in accordo con il Governo centrale, mettono a disposizione un certo numero di posti e la graduatoria finale tiene conto del risultato della prova stessa. Per gli studenti Ue è possibile evitare l’esame di ammissione; ma in realtà quasi tutte le Università prevedono un test di accesso anche per la lingua
ROMANIA
In Romania non c’è un esame d’ammissione, basta iscriversi entro la data prestabilita, e fare un corso intensivo di lingua rumena che dura un anno. Il titolo di studio viene riconosciuto a livello europeo, in quanto la Romania fa parte dell’Ue. Gli studenti affiancano agli studi teorici quelli pratici, in laboratori, ambulatori e ospedali pubblici. Il costo annuale è di circa 5mila euro
BULGARIA
La Medical University of Sofia ha attivato, per l’International Campus di Chiasso (in Svizzera), il primo biennio di Medicina in lingua inglese. Per i successivi quattro anni bisogna però spostarsi nella sede principale a Sofia, in quanto il percorso di studi prevede attività di laboratorio da svolgere nelle cliniche universitarie più attrezzate. Non c’è il test d’ammissione. Il costo è di circa 50,5 euro d’iscrizione
ALBANIA
Un’altra grande opzione per gli studenti italiani riguarda l’Università Nostra Signora del buon consiglio di Tirana. L’università è nata nel 2004 per convenzione fra tre università italiane, Roma Tor Vergata, Università di Bari e la Statale di Milano. Per accedere ai corsi di studio basta affrontare un test completamente in italiano, non selettivo, che mira solamente ad accertare che lo studente sia in grado di affrontare il percorso di studi in Medicina. I titoli rilasciati da questa università sono validi sia in Albania che in Italia. Il costo d’iscrizione è di circa 10.000 euro. (Fonte: Il Sole24Ore Sanità)