ASL RMA: Bloccato il subappalto ad una cooperativa

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Lo SMI-Lazio ha preannunciato una diffida verso la ASL ROMA A per il progetto di appaltare ad una cooperativa privata un ambulatorio di Medicina Generale aperto in coincidenza della Guardia Medica: oltre 160.000 Euro annui per un servizio-fotocopia.
Il progetto e’ stato bloccato.
Era pronta la diffida dello Smi-Lazio contro l’ eventuale decisione della ASL RMA sull” attivazione di un ambulatorio di medicina generale appaltato ad una cooperativa privata .

Questo ambulatorio, aperto unicamente dalle 8 alle 20 dei giorni festivi e prefestivi avrebbe da solo un costo di circa 167.968 euro annui. Il Sindacato Medici Italiani ha chiesto da quale fondo di bilancio, in questo periodo di crisi, siano stati ricavati tanti soldi finalizzati a duplicare un servizio gia’ esistente (la ex Guardia Medica, attuale Continuita’ Assistenziale) anziche’ utilizzarli per aumentare l’ organico e migliorare  l’ efficienza di quello gia’ attivo. "NON SI COMPRENDE PROPRIO COME SIA POSSIBILE UNO STANZIAMENTO COSI’ INGENTE DA PARTE DI UNA ASL – ha dichiarato Paolo Marotta, vice segretario dello Smi-Lazio – UNICAMENTE PER DUPLICARE UN  SERVIZIO GIA’ ATTIVO  COME LA EX GUARDIA MEDICA. Se si potenziasse il servizio gia’ attivo con l’ assunzione di nuovo personale attraverso le graduatorie gia’ esistenti (che comprendono sanitari con specifica formazione per questo servizio) la spesa sarebbe, per ciascun nuovo  assunto, appena il 10% del bilancio messo a disposizione per la cooperativa!
Oltretutto la Sede della Continuità Assistenziale verrebbe ad essere attigua all’ ambulatorio della  ooperativa. Ma allora, a cosa servirebbe?

Contrariamente al progetto della ASL, nella riunione dello scorso 9 novembre presso la Regione Lazio, il vice presidente Esterino MONTINO, ha espresso la propria propensione garantendo la propria disponibilità ad UN RINFORZO dell’organico complessivo della continuità ASSISTENZIALE.
Pertanto, esistendo già un piano organizzativo PER AFFRONTARE LA PANDEMIA INFLUENZALE A-H1N grazie ai MEDICI GIA’ INSERITI NEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE, le nuove fantasiose iniziative  della ASL diventano superflue e costosamente inutili.  Forse QUALCUNO vorrebbe operare un passaggio DA UN  SISTEMA SANITARIO PUBBLICO AD UN SISTEMA SANITARIO COOPERATIVO – conclude Paolo Marotta – Nel progetto succitato solo 32.000 euro/ANNUI sono previsti per l’attività medica IN SENSO STRETTO, CONTRO i 150.000  destinati alle spese di gestione ed organizzazione. E’ un dato questo che  dovrebbe far riflettere".
 
Le motivazioni addotte dallo SMI sono state recepite, e il progetto bloccato, almeno temporaneamente.
E’ una grande vittoria contro il subappalto dell’ attivita’ medica a soggetti esterni.