Il progetto è promosso dalla Fondazione HC&R Onlus e realizzato in collaborazione con il Centro Diagnostico Pigafetta, il Rome American Hospital e la Fimmg Lazio. Obiettivo: consentire alle persone con reddito medio, senza copertura assicurativa e non in lista di attesa con il Ssn, di accedere in tempi brevi e a costi contenuti ai servizi sanitari privati.
Prestazioni sanitarie erogate in strutture di eccellenza private, in tempi brevi e a costi calmierati, con risparmi tra il 30 e il 50%. Tre le condizioni per poterne usufruire: non essere iscritti alle liste di attesa del Ssn, non avere copertura assicurative o fondi integrativi e appartenere alla fascia di popolazione con reddito familiare medio e comunque non superiore ai 50mila euro annui o insufficiente a coprire le spese della prestazione sanitaria di cui si ha bisogno. È quanto mette sul piatto la Fondazione Health Care&ResearchOnlus con il progetto Privato Sociale realizzato in collaborazione con il gruppo Health Care Italia,il Centro Diagnostico Pigafetta, il Rome American Hospital e i medici di famiglia della Fimmg.
Un progetto nato per dare risposte, in una fase di crisi del Paese e del sistema sanitario, ad un fascia di popolazione che nonostante abbia un reddito medio ha oggi molte difficoltà a sostenere i costi per tutelare la propria salute. Un’iniziativa, come ha sottolineato la senatrice Maria Rizzotti, che “assume un particolare valore sociale proprio perché sperimenta un rapporto di complementarietà tra Sistema sanitario pubblico e quello privato”.
“Ci siamo resi conto – ha spiegato Luigi de Montis,presidente della Fondazione Health Care & Research Onlus – che la fascia di popolazione con redditi medi o comunque insufficienti a coprire le spese per le prestazioni sanitarie di cui necessita, ha oggi molte difficoltà a sostenere i costi per tutelare la propria salute. Anche perché le prestazioni sanitarie dei cittadini con redditi bassi, fino a 12-15mila euro, sono interamente coperti dal Ssn, e le persone con redditi alti coprono le spese con mezzi propri, tramite assicurazioni, mutue o fondi integrativi, invece la popolazione con redditi medi è quella che oggi, ed ancor più nel futuro, avrà difficoltà di assistenza”.
Proprio le famiglie con un reddito medio sono quelle che se prima se la passavano tutto sommato bene, oggi fanno fatica ad arrivare a fine mese. Per loro l’alternativa, di fronte a eventuali situazioni di necessità sanitaria, potrebbe essere quelle dell’indebitamento con un conseguente impoverimento di tutta la famiglia.
“Il sistema solidaristico universale nasce con lo spirito di dare tutto a tutti ma oggi è evidente che questo non è economicamente sostenibile – ha detto Franco Fraioli, vice presidente della Fondazione Health Care & Research Onlus – e così oggi i ricchi, nonostante la crisi, sono ancora ricchi e in grado di pagare le prestazioni private, i grandi poveri possono fare ricorso a sistemi di aiuto statali, e la classe media che è la meno aiutata dallo Stato, diventa quella più colpita dalla crisi. A loro quindi ci siamo voluti rivolgere. In futuro, forse, l’aumento dei sistemi assicurativi, dei Fondi integrativi e della copertura sanitaria da parte dei datori di lavoro non renderanno più necessari progetti come Privato Sociale, ma oggi ce ne è bisogno”.
I servizi e le prestazioni coperte dal progetto Privato Sociale abbracciano varie aree. Sarà possibile accedere ad interventi chirurgici, eseguiti su prescrizione medica, che saranno effettuati in aree sanitarie pilota quali chirurgia generale, oncologia, ginecologia, ortopedia e cardiologia. Ma il “menu” offre anche la esami di diagnostica strumentale, prestazioni di odontoiatria, analisi di laboratorio, medicina nucleare, fisioterapia e riabilitazione e visite specialistiche.
E il progetto, partito in via sperimentale – avrà la durata di un anno, ma se avrà successo potrà essere esteso anche ad altre aree sanitarie e a tutte le strutture sanitarie che vorranno replicarlo – ha incassato il pieno sostegno dei medici di medicina generale:
“Sempre più spesso ci capita di prescrivere esami e visite specialistiche che poi non vengono fatte perché troppo costose – ha spiegato Pier Luigi Bartoletti, segretario Fimmg Lazio – per far fronte al loro disturbo, quei pazienti finiscono per bussare sempre più frequentemente alle porte dei nostri studi medici, e ogni volta in uno stato di salute peggiore. In questa prima fase sperimentale il nostro ruolo sarà perlopiù di tipo informativo. Illustreremo ai nostri pazienti le condizioni offerte dal Privato Sociale permettendo loro di usufruirne, se lo vogliono e rispondono ai requisiti previsti. La missione dei medici non è né quella di favorire la sanità pubblica né di favorire quella privata. La nostra missione è difendere la salute dei pazienti. Se il servizio pubblico non è in grado di farlo e la sanità privata sì, allora il nostro compito è quello di indirizzare il paziente verso la sanità privata. La salute del paziente, solo quello ci preoccupa”.
La persone che vorranno accedere alle prestazioni potranno recarsi, in base al tipo di prestazione, al Rome American Hospital o al Centro Diagnostico Pigafetta presso lo sportello della Fondazione HC&R – Progetto Privato Sociale e richiedere la modulistica da compilare. La Fondazione, una volta valutata la documentazione e il sussistere di tutte le condizioni richieste, entro dieci giorni dalla presentazione della domanda da parte del paziente, comunicherà l’esito della valutazione. Per qualsiasi informazione è attivo un numero verde: 800 585 124 - 800 585 124. (Fonte: Quotidiano Sanità)