Il dott. Giuseppe Montenegro (CT) invia la sua originale ma meditata e documentata proposta di rimodulazione del compenso dei Medici di Famiglia, basandosi su un calcolo orario piuttosto che su quota capitaria.
la proposta non e’ in linea con le attuali tendenze della contrattazione del settore, tuttavia riteniamo utile pubblicarla, a futura meditazione
NB: gli articoli riportati come Opinioni e Proposte dei colleghi sono personali e non rispecchiano necessariamente la linea del Sindacato
Avendo individuato nella quota capitaria il punto nodale, della Convenzione dell’assistenza primaria (vedi i vari interventi dei colleghi nelle rubriche di M.D.), determinante la "sudditanza psicologica" del medico nei confronti dell’assistito, con tutte le conseguenze a cascata, ho elaborato una ipotesi tenendo ben presenti i seguenti principi:
· Eliminare la quota capitaria e dunque il massimale,(consideriamo che il massimale nacque per consentire ai medici con 3000 ed oltre assisititi di limitare il danno: anno 1979-80),
· Assicurare al medico una retribuzione fissa per il tempo, la professionalità e l’organizzazione,
· Permettere al medico di avere incentivi economici legati alla maggiore disponibilità e professionalità, (vera concorrenza professionale)
· Ridurre la sottoccupazione medica nell’assistenza primaria,
· Rimodulare il rapporto ottimale,
· Utilizzare un sistema retributivo già collaudato (specialistica interna),
· Mantenimento per i medici dei compensi in atto percepiti,
· Mantenimento per il SSN dei costi in essere,
· Mantenimento del rapporto di parasubordinazione libero-professionale;
- realizzare la vera libera scelta del cittadino (oggi il 1501esimo non può scegliere il medico che vuole);
- permettere al medico di rimodulare e riorganizzare il suo tempo per attuare la MEDICINA DI INIZIATIVA fondamentale per rispondere alle esigenze della cronicità e della prevenzione in generale oltre che all’educazione sanitaria.