«Delusione per il protrarsi dell’inerzia. Il Governo si faccia collegialmente carico dei problemi di accesso alla formazione e al lavoro dei giovani della sanità». Così i Giovani Medici (Sigm) commentano l’esito della votazione in aula al Senato del Dl Irpef. «La scelta del Governo di porre la fiducia – si legge in una nota – al testo uscito dai lavori della Commissioni Bilancio e Finanza ha eluso per l’ennesima volta le legittime istanze dei giovani della sanità che, soltanto pochi giorni fa, aderendo alla mobilitazione nazionale #svoltiAMOlaSANITÀ e realizzando flash-mob in tutta Italia, avevano reclamato risposte concrete».
«Sono mesi che facciamo manifestazioni, petizioni che riscontrano decine di migliaia di adesioni, flash mob che riscuotono una straordinaria diffusione mediatica – affermano i Giovani Medici (Sigm) – ma la politica, al di là delle parole e delle dichiarazioni di intenti, sembra non avere gli strumenti, o la volontà, per affrontare delle gravi criticità che hanno ripercussioni non solo sul presente e futuro di migliaia di giovani, bensì sulla salute dei cittadini. Siamo profondamente delusi per il protrarsi dello stato di inerzia e chiediamo l’intervento autorevole del Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché una piena assunzione di responsabilità collegiale da parte del Governo tutto».
Notizie positive non provengono nemmeno dal fronte dellastabilizzazione dei precari. «Esprimiamo grande preoccupazione per lo stallo registratosi nell’iter di emanazione del Dpcm “salva precari”, a seguito delle complicazioni poste dalle modifiche introdotte dal MEF», affermano i referenti del dipartimento specialisti del Sigm. «Bene, però, che il Ministero della Salute, su input delle organizzazioni sindacali, abbia assunto l’iniziativa di porre all’attenzione del Governo e delle Regioni il tema del precariato medico nella sua globalità. Il precariato in Sanità è un’emergenza reale e il peso delle tensioni del sistema si scarica tutto sulle spalle dei giovani medici. Fare distinzioni tra precariato tipico e atipico non giova al sistema, prima ancora che ai singoli professionisti». E la situazione appare paradossale, se si pensa che l’Italia è stata portata innanzi al tribunale di Strasburgo e condannata sia perché i costi lordi di un contratto a tempo determinato superano quelli di un contratto a tempo indeterminato, sia perché i medici, sotto organico, non sono posti nelle condizioni di rispettare i limiti dei turni orari settimanali, nonché le pause di riposo compensative, col rischio di mettere a repentaglio la salute dei pazienti. Nel corso dell’incontro di presentazione del Dpcm è emerso come l’attuale dotazione di operatori sanitari non sia sufficiente a garantire la copertura dei Lea in molte Regioni, soprattutto in quelle che stentano a riorganizzare il sistema delle cure in funzione del maggior impatto delle multi cronicità e delle co-morbosità.
Ma per i Giovani medici (Sigm) la discussione va ampliata: «E’ giunto il momento che la Professione tutta si interroghi sulle capacità produttive del sistema salute in termini di soddisfacimento del bisogno di salute. In un sistema depresso è necessario adottare criteri di progressione di carriera che si fondino sul contributo offerto dai professionisti e non più esclusivamente sull’anzianità di servizio. Ci sono migliaia di giovani medici, nella fase più produttiva della vita professionale, che sarebbero pronti a sposare tale cambio di paradigma».
Nonostante le delusioni registrate, i Giovani Medici (SIGM) non si arrendono. Nel solco della Campagna #svoltiAMOlaSANITÀ, dopo la protesta, fanno ricorso alla proposta, organizzando il II Workshop Nazionale sulla Formazione in Medicina: “Valorizzare il talento del capitale umano in sanità”, che si terrà il giorno 10 giugno 2014 presso il “Policlinico A. Gemelli” di Roma. L’iniziativa, che registrerà la presenza del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, si propone di mantenere accesi i riflettori sulle problematiche della formazione pre/post lauream di area sanitaria, nonché di evidenziare criticità e suggerire proposte per migliorare il sistema formativo-professionalizzate sulla base dei criteri di programmazione, trasparenza, meritocrazia e accountability. (Fonte: Il Sole24Ore Sanità)