Comunicato (07/06/2008)
Il Sindacato Medici Italiani (SMI)-Sezione Lazio (Il secondo sindacato medico della regione e primo per quel che concerne la Continuità Assistenziale – ex Guardia Medica), ha ottenuto un incontro con i vertici regionali che si svolgerà lunedì 7 luglio presso la sede della Regione Lazio.
Obiettivo della riunione quello di sottoporre il progetto operativo di riordino della Centrale di Ascolto di Roma e far luce sulle difficoltà relative ai medici minimalisti – il personale medico a cui sono affidati meno di 300 pazienti – nonché del sotto-organico del servizio di Continuità Assistenziale del Lazio. Il Sindacato dei Medici Italiani, a tutela dei cittadini e dei propri iscritti, avendo già proclamato lo stato di agitazione della categoria, non esiterà a mettere in atto tutte le procedure di protesta previste dalla legge qualora le richieste avanzate non vengano accolte almeno in parte. «Dopo lunghi mesi di trattative – ha dichiarato il segretario organizzativo dello SMI Cristina Patrizi – innumerevoli incontri con i vertici dell’Ares 118 ed audizioni in Commissione Sanità, il Sindacato Medici Italiani, unico in tal senso, è riuscito ad ottenere l’attenzione degli addetti ai lavori». «Il nostro sindacato – aggiunge una delle responsabili della Continuità Assistenziale, Pina Onotri – nasce in seguito ad una scissione tra la Continuità Assistenziale e Fimmg-Lazio; poiché i medici del servizio in questione, i medici con doppio incarico (medicina generale e continuità assistenziale) ed i medici minimalisti non sono stati sufficientemente tutelati dalla Fimmg. Questo ha fatto riflettere diverse centinaia di colleghi che hanno scelto il Sindacato Medici Italiani».
All’ordine del giorno:
1) Stabilizzazione dei medici precari addetti alla Centrale di ascolto di Continuità Assistenziale di Roma, al fine di ottimizzare e qualificare il servizio rivolto all’utenza.
2) Salvaguardia dei colleghi minimalisti e tutela dei pazienti che rischiano di perdere il proprio medico di fiducia per l’applicazione di un’iniqua norma contrattuale. (Se entro tre anni dall’inizio dell’incarico non si supera quota 300 pazienti, è possibile che venga applicata la revoca della convenzione in assenza di una motivazione valida) – Articolo 19 ACN 2005
3) Impedire che si aggravi la situazione del sotto-organico della Continuità Assistenziale nel Lazio, in seguito alla revoca dell’incarico del servizio per gli operatori che assistono più di 650 pazienti in assistenza primaria. Articolo 65 ACN 2005
SCHEDA
Sindacato dei Medici Italiani
Il 19 novembre 2006 a Tivoli (RM), le Organizzazioni Sindacali CUMI AISS, UNAMEF, SEM ed API, hanno costituito una nuova associazione sindacale denominata Sindacato dei Medici Italiani (S.M.I.). Il nuovo sindacato, elemento di novità in un panorama nazionale caratterizzato dalla presenza di organizzazioni sindacali rigidamente strutturate per settore di appartenenza professionale, compare sulla scena con grandi ambizioni e in grado di saldare gli interessi delle diverse generazioni di medici, capace di parlare a tutti i settori del lavoro. Il nuovo soggetto sindacale, secondo i fondatori è in grado di rappresentare tutti insieme i settori del mondo medico: dipendenti, pediatri, medici di famiglia, medici in formazione e medici addetti ai servizi, alla guardia medica e all’emergenza medica del SSN, integrando e valorizzando le diverse professionalità sia nel comparto dipendente sia in quello a convenzione. Un sindacato forte delle proprie idee e del numero dei propri iscritti che sono in grande espansione, contrariamente alla disaffezione sindacale diffusa nel Paese e soprattutto fra i medici.