Arrivano 6 milioni per il 2014 e 42 milioni dal 2015 per le borse di studio per le scuole di specializzazione medica (ogni borsa vale in media 25mila euro, sarebbero quindi 240 borse in più per il 2014 e 1.680 circa per gli anni successivi) che tornano così a 5mila dalle 3.300 a cui si erano ridotte già da quest’anno. A prevederlo è un articolo della bozza del decreto legge «Misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese» che con la delega al Governo per la riforma della Pubblica amministrazione approvato dal Consiglio dei ministri.
Lo stesso articolo prevede l’applicazione anche alle scuole di specializzazione medica della procedura prevista dalla legge 183/2011: «Per la partecipazione ai concorsi per il reclutamento del personale dirigenziale delle amministrazioni pubbliche … è dovuto un diritto di segreteria, qualecontributo per la copertura delle spese della procedura», da cui la legge originaria escludeva il Ssn. E si precisa che l’importo massimo chiesto a ciascun candidato non può comunque superare i 100 euro, tutte risorse che contribuiranno a rimpinguare le casse del Miur – oltre ad altre modalità per la copertura degli oneri – per le procedure legate alle prove di ammissione.
Responsabilità medica
Nel decreto c’è anche una sopresa: l’abrogazione definitiva dell’obbligo di assicurazione per i medici, che scatterebbe, dopo la proroga di due anni alle previsioni della legge Balduzzi, ad agosto 2014. All’assicurazione ci penseranno altre previsioni normative ad hoc per il settore
Più prescrizioni per i cronici
Altra novità “sanitaria” nel testo del decreto è la possibilità di prescrivere per i cronici medicinali fino a sei pezzi per ricetta. Purché questi siano utilizzati dal paziante da almeno sei mesi. E in questo caso la ricetta non può comunque superare i 180 giorni. A stabilirlo è un articolo del capitolo semplificazioni dell’ultima bozza del decreto legge «Misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese» che con la delega al Governo per la riforma della Pubblica amministrazione approda tra poco al Consiglio dei ministri.
Dopo 40 anni di lavoro tutti in pensione
Nel decreto poi si prevede l’applicazione anche alla dirigenza medica della previsione della legge 133/2008 che «nel caso di compimento dell’anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente, le pubbliche amministrazioni … possono risolvere, fermo restando quanto previsto dalla disciplina vigente in materia di decorrenze dei trattamenti pensionistici, il rapporto lavoro con un preavviso di sei mesi».
Niente inacrichi dirigenziali se si è in pensione
E sempre in materia di pensioni, il decreto prevede il divieto alle pubbliche amministrazioni di conferire incarichi dirigenziali o cariche in organi di governo a soggetti già in pensione. Una norma questa che potrebbe mettere non pochi bastoni tra le ruote nelle nomine dei direttori generali.
Limiti al tempo determinato
Altra previsione è la fissazione al limite del 10% dei contratti a tempo determinato per la dirigenza regionale, e la dirigenza professionale, tecbica e amministrativa degli enti e delle aziende del Ssn. (Fonte: Il Sole24Ore Sanita’)