Deciso intervento della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) in relazione al caso Stamina. La scorsa settimana il Comitato centrale aveva espresso, a Brescia, posizione comune con i medici degli Spedali Civili per manifestare il “no” alle ordinanze dei giudici che impongono l’esecuzione delle infusioni. Stavolta è il Consiglio nazionale, riunitosi a Bari, che manifesta il rifiuto all’unanimità in un atto di indirizzo in cui sottolinea che questa contrarietà è “l’espressione tecnico-professionale, etica e civile più alta e qualificata, non contro ma al servizio del diritto della tutela della salute”.
Il documento afferma che “che l’esercizio della medicina è fondato sull’autonomia e la responsabilità del medico che deve ispirare la sua pratica professionale alle evidenze scientifiche disponibili, perseguendo l’efficacia, l’appropriatezza e la sicurezza delle cure”. Ricorda infatti che tale libertà, salvo il rispetto di altri diritti e doveri protetti, “non può né deve essere condizionata o determinata da altri poteri, dovendo sempre e comunque ricondursi all’arte medica e alle regole deontologiche”.
Il Consiglio nazionale evidenzia quindi che “la libertà di agire in scienza e coscienza è posta a presidio dell’autonomia e della responsabilità del medico, quale garanzia della tutela della salute degli individui e della collettività”. L’atto di indirizzo ricorda, ancora una volta, “la propria solidarietà ai medici e all’Omceo di Brescia, condividendo il loro rifiuto di eseguire le ordinanze dei giudici che impongono l’esecuzione delle procedure Stamina in assenza di una pronuncia della Commissione tecnico-scientifica insediata dal ministro della Salute”, ritenendo che tale rifiuto sia “l’espressione tecnico-professionale, etica e civile più alta e qualificata non contro ma al servizio del diritto della tutela della Salute”.
Il Consiglio ha infine dato mandato al Presidente della Fnomceo, Amedeo Bianco, di richiedere un incontro con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, oltre che con le massime autorità della Stato, “per contribuire a ricondurre a equilibri costituzionali i conflitti drammaticamente emersi tra scienza, diritto e tutela della salute”. (Fonte: Quotidiano Sanita’)