Si rompe finalmente il fronte delle Regioni contro i diritti sindacali: sui “distacchi” per i medici di famiglia, ulteriore successo dello Smi, dopo il ricorso presentato contro l’Asl di Roma/B. L’azienda, su indicazione della regione Lazio, desiste dal proseguire con l’iniziativa contro la categoria e il tribunale di Roma sancisce la fine del conflitto.
Salvo Calì, segretario nazionale Smi: «Il dato politico è che si rompe, finalmente, il fronte delle Regioni contro la democrazia sindacale. L’Asl di Roma, infatti, su indicazione della Regione Lazio, ha recepito l’orientamento di diverse sentenze di altri tribunali, Lecce e Pavia, e ha saggiamente desistito a opporsi contro il ricorso dello Smi relativo alla trattenuta delle quote, giustamente, previste per i medici che usufruiscono delle sostituzioni per poter difendere sindacalmente i diritti dei medici. Il tribunale di Roma ha accolto questa decisione e messo fine a questa controversia. Un altro grande successo dei medici, ma lo Smi continuerà la battaglia per la democrazia sindacale messa in discussione da diverse Regioni e Asl anche nel tavolo di trattative per il rinnovo delle convenzioni».