Conclusa la riunione incentrata sul piano organizzativo per la pandemia influenzale A-H1N1 che si è svolta presso la Regione Lazio alla presenza di Esterino Montino, vice presidente della Regione Lazio, dello Smi-Lazio e dalle varie sigle sindacali. Durante l’incontro è stata fatta chiarezza, in primis, sull’attività delle Unità di Cure Primarie (UCP) attive su tutto il territorio regionale. “Il vice presidente Esterino Montino ha preso atto che, nel Lazio, sono funzionanti da quattro anni, circa 500 UCP – dichiara Cristina Patrizi, responsabile regionale area convenzionata dello Smi-Lazio – Strutture sanitarie che, grazie all’abnegazione dei singoli medici, fronteggiando egregiamente la pandemia influenzale. E’ stato inoltre concordato che, il prossimo 14 novembre, i medici di medicina generale addetti alle Unità di Cure Primarie avranno la possibilità di perfezionare l’accordo siglato lo scorso 20 ottobre e saranno riconfermati dalla Regione che dovrebbe garantire la copertura finanziaria per tutte le domande di adesione alle UCP da parte dei camici bianchi. E’ bene sottolineare che, attualmente, tali strutture coprono un bacino d’utenza di circa 4milioni di cittadini, ai quali potrebbero aggiungersi altri 500mila possibili pazienti grazie alla presentazione delle domande dei nuovi associati. Il vice presidente della Regione ha altresì espresso l’intenzione di implementare il numero verde dedicato al servizio anti-influenzale aumentando da 5 a 12 le linee telefoniche e rendendolo attivo anche nei giorni festivi e prefestivi. Iniziativa che, però, – aggiunge Pina Onotri, segretario organizzativo regionale dello Smi-Lazio – dovrà avvenire contestualmente al rinforzo dell’organico della continuità assistenziale (ex guardia medica) in periferia, con annesso potenziamento del succitato servizio sanitario in diurna, nei festivi e prefestivi: pianificazione indispensabile soprattutto in vista delle feste natalizie, onde evitare il collasso dei medesimo servizio che potrebbe costituire un forte disagio per pazienti e medici. Questa sarà la condicio sine qua non per poter continuare a colloquiare con la Regione Lazio in maniera fattiva”.
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