Riforma Pa, ecco cosa cambia per il Ssn

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Importanti novità in arrivo per gli operatori della sanità ma anche per i cittadini. Con il decreto legge e il disegno di legge delega approvati venerdì dal Consiglio dei ministri, sono stati toccati alcuni importanti comparti della sanità e della salute pubblica. Dall’aumento del numero dei posti per le scuole di specializzazione in Medicina alla validità delle ricette per i malati cronici; dal superamento dell’obbligo di assicurazione per i medici alla selezione unica nazionale per la nomina dei direttori generali.

Ecco nel dettaglio le novità della riforma, punto per punto:

SPECIALIZZANDI MEDICINA - Salgono da 3.300 a 5.000 i posti per le scuole di specializzazione in Medicina. Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, prevede infatti lo stanziamento di 48 milioni, 6 milioni per il 2014 e 42 milioni dal 2015 per le borse di studio. Nell’articolo si specifica inoltre che per le prove di ammissione i candidati dovranno versare un importo fino a un massimo di 100 euro. Dopo tante battaglie e iniziative, in piazza e sul web, i giovani camici bianchi iniziano a vedere la luce in fondo al tunnel.

RICETTA MEDICA - Grande novità anche per i malati cronici, cioè per più di 14 milioni di persone che rappresentano il 24% degli assistiti dal Servizio sanitario nazionale. La norma proposta dal ministro Lorenzin e inserita nel decreto permetterà di allungare i tempi di validità delle ricette per i malati cronici, validità che passa dai 60 giorni attuali a 180 giorni. Niente più file dal medico di famiglia, il malato potrà così andare per le ricette solo una volta ogni 6 mesi e si potranno prescrivere 6 scatole ogni ricetta (salvo naturalmente indicazioni diverse del medico curante). Uno snellimento burocratico che va a tutto vantaggio dei malati cronici e delle loro famiglie.

ASSICURAZIONE MEDICI - Novità importanti anche per chi esercita la professione sanitaria sull’assicurazione dei medici: l’obbligo di assicurazione che scatterà il prossimo 14 agosto non si applica ai medici dipendenti pubblici del sistema sanitario nazionale e sono state introdotte misure per istituire un fondo che supporterà i professionisti sanitari nel pagamento dei premi assicurati, in particolare nei casi in cui i premi siano di importo elevato a causa del notevole livello di rischio dell’attività svolta dal professionista. Una questione, quella dell’obbligo dell’assicurazione professionale, molto sentita e discussa dalla categoria medica; sia per la difficoltà a trovare compagnie disponibili a stipulare polizze con i camici bianchi, sia per i costi delle stesse polizze, considerati dai medici, soprattutto alcuni specialisti come i ginecologi e gli ortopedici, molto alti.

STRUTTURE SANITARIE - E ancora. Sono state semplificate le procedure per il rilascio delle autorizzazioni necessarie per l’apertura di strutture sanitarie, eliminando il parere regionale relativo alla verifica di compatibilità con il fabbisogno sanitario.

GOVERNANCE AZIENDE SANITARIE - Col disegno di legge delega è stata inoltre introdotta una vera e propria rivoluzione sul riordino della governance delle aziende sanitarie, con l’introduzione di una selezione unica nazionale per i direttori generali. Potranno essere nominati soltanto coloro che, all’esito di una selezione pubblica nazionale, saranno iscritti in un elenco tenuto dal ministero della Salute e aggiornato con cadenza biennale. I direttori dovranno possedere titoli professionali specifici, avere frequentato uno specifico corso universitario di formazione in gestione sanitaria. E ancora. I direttori nominati dovranno garantire obiettivi di gestione, i livelli essenziali di assistenza, l’equilibrio di bilancio e i risultati del programma nazionale valutazione esiti. Il direttore generale potrà essere dichiarato decaduto dall’incarico se non raggiunge gli obiettivi o commette gravi violazioni di legge o regolamento, o i principi di buon andamento e imparzialità. Il direttore generale dichiarato decaduto viene cancellato dall’elenco e non potrà più essere nominato.

Novità anche per le nomine dei direttori amministrativi e sanitari. Viene prevista l’istituzione di un elenco su base regionale. Per essere nominato direttore amministrativo o direttore sanitario occorrerà superare una selezione pubblica per titoli e colloquio, contrariamente a quanto avviene attualmente con la nomina di queste figure di vertice in modo strettamente fiduciario e prescindendo da qualsiasi selezione. Gli idonei verranno iscritti nell’elenco pubblico tenuto dalla Regione. Le commissioni di concorso sono composte da esperti di qualificate istituzioni scientifiche. Coloro che non raggiungeranno gli obiettivi prefissati verranno cancellati dall’elenco e non potranno essere rinominati. (Fonte: Adnkronos Salute)