Artrite reumatoide, spondiloartrite, morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa sono apparentemente malattie differenti, senza significativi punti d’incontro. Eppure possono essere strettamente correlate. Di recente, infatti, è stato individuato un meccanismo eziologico comune tra le patologie reumatiche e quelle gastroenterologiche. Per questo è nata la Società italiana di Gastroreumatologia (Sigr), con lo scopo di approfondire gli studi su queste malattie sia dal punto di vista epidemiologico che diagnostico e terapeutico.
“La Sigr si propone di far dialogare e collaborare strettamente le figure del reumatologo e del gastroenterologo, al fine di studiare meglio queste profonde correlazioni e di procedere ad una condivisione maggiore su protocolli terapeutici, screening e follow up – sottolinea Vincenzo Bruzzese, presidente della nuova società scientifica e direttore della Unità operativa complessa di medicina interna, Servizio di reumatologia dell’ospedale Nuovo Regina Margherita di Roma – L’obiettivo è quello di migliorare le conoscenze per meglio curare i pazienti affetti da patologie croniche, spesso invalidanti, che colpiscono contemporaneamente l’intestino e le articolazioni e che hanno una causa comune. Patologie che sommate insieme contano circa 1 milione di pazienti solo in Italia e il cui impatto sul peggioramento della qualità della vita è estremamente pesante”.
Il meccanismo eziologico comune alle diverse patologie dei due apparati è stato rilevato solo di recente. “Sia nelle malattie gastrointestinali che in quelle reumatologiche c’è un aumento dell’infiammazione mediato da molecole chiamate citochine, che producono il danno articolare da una parte e della mucosa intestinale dall’altra – spiega Bruzzese – La citochina più coinvolta in questo processo è denominata Tumor necrosis alpha ed esistono, da alcuni anni, dei farmaci biologici fondamentali per la cura di questo gruppo di patologie apparentemente eterogenee. Il collegamento è stato suggerito dal fatto che alcune Mici, malattie infiammatorie croniche intestinali, nel loro decorso possono complicarsi con patologie di tipo reumatico – conclude il presidente della Sigr – Ad esempio a carico della la colonna vertebrale, le enterospondiloartriti, ma anche a carico delle articolazioni periferiche, con un quadro clinico simile all’artrite reumatoide”. Questo spiega perché, pur essendo apparati e organi così diversi, presentano uno stretto rapporto in particolare dal punto di vista della reciproca influenza nell’indurre la patologia. (Fonte: Adnkronos Salute)