Spesa farmaceutica I trimestre 2014. La territoriale rispetta il tetto, ma l’ospedaliera lo sfonda del 31,7%. Il rapporto dell’Aifa

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La spesa farmaceutica territoriale resta sotto il tetto programmato dell’11,35%, assestandosi all’11,03%. Di contro, la spesa ospedaliera non è riuscita a rispettare il tetto del 3,5% programmato, raggiungendo il 4,61% con una spesa di 342,2 milioni in più. Aumenta la quota a carico dei cittadini che ha raggiunto i 382,4 milioni, 13,9 in più del 2013.  (Consulta Il Rapporto Aifa).

Fresco di pubblicazione il nuovo aggiornamento dell’Aifa sulla spesa farmaceutica regionale, dove la convenzionata netta a carico del Ssn segna un – 3% nel primo trimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2013. In soldoni, si tratta di 2 miliardi e 235 milioni di euro, 70,2 in meno del trimestre dello scorso anno. Tuttavia, questo calo è stato affiancato da una crescita della spesa sostenuta dai cittadini di tasca propria che, tra ticket e altre forme di compartecipazione, ha raggiunto quota 382,4 milioni, 13 in più del 2013, con un incremento percentuale del 3,8%. In crescita anche il numero di ricette, 15,3 milioni nel periodo gennaio-marzo 2014, cioè +0,7% rispetto allo scorso anno. Cresciuta anche la spesa da distribuzione diretta di fascia A che, con il +0,9%, ha raggiunto quota 735.573.508 euro.

A conti fatti, la spesa territoriale può vantare ancora una volta di essere rimasta al di sotto del tetto di spesa stabilito nell’11,35% del Fondo sanitario nazionale: la spesa infatti si è fermata all’11,03%. Non altrettanto buono il risultato dell’ospedaliera, che ha sforato il tetto del 3,5% sul Fondo raggiungendo il 4,61% e assestandosi a un valore pari a 1,418 miliardi, con un incremento del 31,7% rispetto al limite di spesa imposto dal tetto (in valori assoluti 342,2 milioni di euro in più).

Ma vediamo i dati del rapporto Aifa più nel dettaglio.
 
SPESA FARMACEUTICA OSPEDALIERA. DATI PER REGIONE

Sono solo due le Regioni in Italia che nel periodo gennaio-marzo 2014 sono riuscite a rimanere al di sotto del tetto programmato del 3,5% sul Fsn, e si tratta della Valle d’Aosta (2,9%) e della P.A. di Trento (3,0%). Maglia nera alla Puglia (6,6%). Sopra il 5% la Toscana (5,6%), l’Umbria (5,5%), la Sardegna (5,4%) e le Marche (5%).

SPESA FARMACEUTICA TERRITORIALE. DATI PER REGIONE
Anche se a livello medio nazionale il tetto di spesa per la territoriale nei primi tre mesi dell’anno risulta rispettato appieno, così non è se vediamo i dati delle singole regioni. Sono infatti sette quelle che (in alcuni casi di poco) hanno comunque sfondato l’11,35%.  Si tratta della Sardegna (13,9%), Calabria (12,9%), Campania(12,8%), Sicilia (12,4%), Lazio (12,3%), Abruzzo (12,1%) e Puglia (11,8%). Al contrario le più virtuose, tra le 14 che il tetto l’hanno rispettato, sono invece P.A. di Bolzano (7,9%), P.A. di Trento (8,8%), Emilia Romagna (9,3%) e Veneto (9,69%).

La Regione a registrare la contrazione più forte della spesa farmaceutica netta è stata la Sicilia (-8% rispetto al 2013), poi l’Umbria (-6,9%) e l’Emilia Romagna (-6,4%). Di contro, la spesa è cresciuta nelle P.A di Trento (+2,2,%) e di Bolzano (+1,8%), in Campania (0,9%), in Puglia (+0,6%) e in Calabria (+0,2%).

IL TICKET E LE RICETTE
Quanto al ticket, l’unica Regione ad avere abbassato – seppur di poco – il carico di spesa sui cittadini è stata la Liguria (-0,5%), mentre il peso della compartecipazione è cresciuto soprattutto in Basilicata (+26,5%), nella P.A. di Trento (+10,7%) e in Molise (+9% rispetto allo scorso anno). La P.A. di Trento è anche l’area in cui si è registrato il maggiore incremento di ricette (+6,3%), seguita da Molise (+5,5%) e Calabria (+4,2%). Ricette in calo, invece, in Veneto (-1,9%), in Sicilia (-1,4%), in Liguria (-1,29%), in Basilicata (-1,1%), in Emilia Romagna (-01,9%), in Lombardia (-0,8%) e in Toscana (-1,9%).

In valori assoluti l’insieme della compartecipazione alla spesa ha raggiunto i 382,4 milioni di euro, di cui il 62,1% derivante dalla differenza di prezzo a carico del cittadino tra il prezzo di riferimento rimborsato dal Ssn e quello del prodotto farmaceutico scelto dal paziente. (Fonte: Quotidiano Sanità)