Si è tenuto lo scorso 26 giugno il previsto incontro tra la Sisac e la Federazione Specialisti Ambulatoriali (Fespa, la sigla che riunisce Anaao, Fp-Cgil medici, Fesmed, Sivemp, Smi). Per Fespa erano presenti Cosimo Trovato, Sonia Baldi, Fortuna di Stefano, Pierluigi Ugolini, Pasquale Selce, Santo Monastra.
Alla fine della riunione, Cosimo Trovato, ha espresso una valutazione positiva sul tavolo di confronto di ieri: «Siamo sulla giusta strada. Alla Sisac abbiamo rappresentato le preoccupazioni e le valutazioni degli specialisti ambulatoriali in merito al dibattito sullo stato giuridico del settore, alla luce della legge Balduzzi: la condizione di para-subordinazione (a regime orario) è la più adeguata per un buon funzionamento dei servizi ed è ottimale per la valorizzazione dei professionisti del settore. Sul punto c’è stata identità di vedute con la controparte pubblica».
«Per quanto riguarda l’organizzazione sul territorio – continua Trovato – abbiamo sottolineato l’importanza delle Aggregazioni Funzionali (AFT), come chiave di volta dell’offerta dei servizi sanitari nelle zone sparse e come risposta adeguata alla domanda di salute, mentre è comprensibile che nei grandi centri urbani si punti sulle Unità complesse delle cure primarie (UCCP). Il tutto secondo una programmazione prevalentemente distrettuale e con un quadro strategico fortemente ancorato a parametri nazionale: i livelli di cura devono essere omogenei da Trento a Ragusa».
«In entrambi i casi non vogliamo, però, sentir parlare di “leader” – aggiunge il dirigente Fespa – sia nelle AFT dove operano (solo) gli specialisti ambulatoriali, sia nelle UCCP dove lavorano integrate anche le altre figure della medicina generale (e della continuità assistenziale) e della pediatria, saranno necessarie solo delle figure di coordinamento».
Ribadita e sottolineata la necessità di regolare in modo più chiaro l’apporto delle altre figure professionali inquadrate nell’ACN, in particolare i veterinari.
Infine si è voluto rivendicare l’importanza della tutela dei diritti sindacali, in questi mesi messi in discussione nell’ambito della medicina generale: «La limitazione delle sostituzioni sindacali in quell’area – denuncia Trovato – sono un pericoloso precedente. La democrazia si deve difendere in ogni ambito della sanità pubblica». Per concludere Fespa si è mostrata disponibile a recepire e concordare i principi della legge Brunetta limitandoli al nodo del codice etico, alla revisione dell’organizzazione e alle incentivazioni.