Niente più pubblicità, di nessun tipo e in qualsiasi posto, per il gioco d’azzardo e strette regole per le sale che ospitano slot e vlc, mentre l’osservatorio sulla ludopatia, oggi in capo all’Agenzia delle dogane e del monopolio, verrà assegnato alle competenze del ministero della Salute, per sottolineare che il gioco patologico non è competenza dell’Economia ma, a tutti gli effetti una questione, sanitaria. Infine per portare avanti politiche di prevenzione, formazione diagnosi e cura della ludopatia saranno disponibili 200 milioni annui.
Questo è quanto prevede il disegno di legge sul gioco d’azzardo che oggi la Commissione Affari sociali della Camera ha finito di esaminare. Dopo quasi un anno di lavoro, è quindi pronto il testo del Ddl che si ripropone di lanciare un messaggio forte e gettare basi concrete per arginare un fenomeno sempre più dilagante.
Secondo il ministero della Salute sarebbero 700.000 gli italiani col vizio del gioco, di cui 300.000 considerati patologici mentre uno studio del Cnr di Pisa parla di circa 19 milioni di scommettitori, di cui 3 milioni a rischio ludopatia.
Il Ddl è composto di dodici articoli che riprendo alcuni punti del decreto Balduzzi ma vanno oltre quanto previsto dall’ex ministro. I comuni, prima esclusi, ora sono chiamati in causa. Dovranno prevedere specifici regolamenti, sulla base di indicazioni nazionali. Le sale gioco dovranno restare aperte massimo di 8 ore al giorno, prevedere una distanza di almeno 500 metri dai luoghi sensibili e garantire divieto di alcol fumo e utilizzo bancomat. Ci si potrà accedere con tesserino sanitario, su cui verranno registrate le giocate. Inoltre, è passato il divieto, per i prossimi 5 anni, a introdurre nuovi giochi.
L’ultimo ad essere approvato, oggi, è stato l’art. 12, che prevede la creazione, dal 2015, di un apposito fondo a cui attingere per la copertura economica. Inizialmente stabilito di 24 milioni di euro è ora passato a 200 milioni annui circa, grazie a un aumento dello 0,7% del prelievo unico erariale su slot e Vlt.
Con questa legge «per la prima volta il gioco viene inserito nell’area di competenza della Sanità», commenta Paola Binetti, relatrice del Ddl. «Il testo – prosegue il deputato Udc – è frutto di un grande lavoro di confronto fra le diverse anime della commissione. Alla fine l’accordo lo abbiamo trovato perché al centro dell’interesse di tutti è l’attenzione nei confronti di questa emergenza sociale».
«Un punto di equilibrio tra esigenza di cura e prevenzione, ma che non criminalizza chi vuol giocare ogni tanto. Vedremo cosa ne diranno le commissioni economiche», commenta il capogruppo PD Donata Lenzi.
Meno soddisfatti i Cinquestelle. «Avremmo voluto finanziarlo anche con un prelievo, almeno simbolico, dalle vincite dei poker online e casinò online – spiega Massimo Baroni – perché questo è il gioco del futuro, che cannibalizzerà le forme tradizionali di gioco e scommesse». È quello, aggiunge, «in maggiore espansione perché spesso incontrollabile, e anche il meno tassato».
Il testo passa ora alle Commissioni di merito per il parere, quindi andrà in Aula a Montecitorio. Poi si sarà la volta di Palazzo Madama. (Fonte: Il Sole24Ore Sanità)