Snellito il consiglio di amministrazione, tagliati i costi, i contribuenti eleggeranno propri rappresentanti nel parlamentino dell’ente di previdenza: sono alcune delle novità previste dal nuovo Statuto della Fondazione Enpam approvato nel fine settimana e che entrerà in vigore dopo il via libera dei ministeri vigilanti.
Il testo riduce il numero dei componenti del Cda da 27 a un massimo di 17. Del Consiglio nazionale (il parlamentino della Fondazione), invece, non faranno più parte solamente i presidenti degli Ordini provinciali dei medici e dei dentisti ma anche rappresentanti eletti direttamente dai contribuenti. Prevista anche un’autonoma rappresentanza della professione odontoiatrica.
Senza attendere l’entrata in vigore del nuovo Statuto appena approvato, il Consiglio nazionale dell’ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri ha votato un’ulteriore riduzione dei propri compensi e di quelli degli amministratori: gli organi collegiali dell’Enpam si sono tagliati del 20% l’importo delle diarie e dei gettoni di presenza e hanno fissato un tetto ai rimborsi spese. A proporre la sforbiciata è stato lo stesso Consiglio di amministrazione. «In questi anni abbiamo lavorato molto e centrato obiettivi importanti, sia sulla gestione del patrimonio sia sulla previdenza. Oggi, in considerazione della situazione economica della categoria e dei sacrifici richiesti con la riforma delle pensioni, crediamo sia opportuno dare un segnale – ha specificato il vice presidente vicario Giampiero Malagnino – Un segnale che oltretutto va a favore dei giovani». Le somme risparmiate verranno infatti utilizzate per forme di sostegno al credito per i giovani medici e odontoiatri.
I compensi degli organi collegiali della Fondazione Enpam furono stabiliti nel 2005 e mai adeguati all’inflazione. Nel 2011 gli attuali organi collegiali avevano già tagliato del 10% le indennità di carica e i gettoni di presenza.
Il nuovo Statuto fissa inoltre l’obiettivo dell’equilibrio di genere e, per cominciare, impone che almeno il 20 per cento dei candidati appartenga al sesso meno rappresentato. Nel Consiglio nazionale, inoltre, ci saranno osservatori dei giovani e dei pensionati.
Il nuovo assetto istituzionale, che prevede anche l’abolizione del Comitato esecutivo, comporterà una significativa riduzione delle spese per gli organi collegiali.
«Con la modifica dello Statuto abbiamo portato a compimento tutte le riforme che ci eravamo proposti per il mandato 2010-2015 – dichiara il presidente della Fondazione Enpam Alberto Oliveti – . Questo percorso ci rende orgogliosi: nel 2011 abbiamo cominciato riformando il modello di gestione del patrimonio, mettendolo in sicurezza. Nel 2012 abbiamo varato la riforma della previdenza, che ha dato 50 anni di sostenibilità al nostro sistema. Oggi, con un nuovo Statuto, diamo ai contribuenti un Ente in cui possano sentirsi ancora più rappresentati».
Il nuovo testo statutario si occupa anche della gestione economica, esplicitando il principio della prudenza e stabilendo che gli investimenti siano fatti secondo modelli procedurali. Lo Statuto, inoltre, elenca in maniera più dettagliata le forme di investimento ammesse e riduce la discrezionalità del Consiglio di amministrazione.
Novità riguardano anche i requisiti di moralità e l’accesso alle informazioni: saranno ineleggibili non più solo i condannati in via definitiva ma anche chi patteggia per reati economici, contro la fede pubblica o contro la pubblica amministrazione.
Prevista infine l’adozione di un Codice della trasparenza.
Il nuovo Statuto, approvato con 86 voti a favore e 2 astenuti, è frutto di tre anni di lavoro della Commissione paritetica Enpam-Fnomceo, del Consiglio di amministrazione dell’Enpam, delle Consulte, del Consiglio nazionale della Fondazione e del confronto con le organizzazioni sindacali di categoria. L’ultima versione del testo ha accolto gli emendamenti di 21 Ordini (alcuni dei quali tuttavia hanno preferito non partecipare alla votazione), dell’Osservatorio Fnomceo sulla professione medica-odontoiatrica femminile, delle Consulte Enpam della medicina generale, degli specialisti ambulatoriali, degli specialisti esterni e di vari sindacati.
Approvato il consuntivo: avanzo di 1,1 miliardi. L’Enpam ha anche approvato a maggioranza ((88 voti a favore, 8 contrari e 3 astenuti) il bilancio consuntivo 2013. Con un patrimonio che sfiora i 15 miliardi e un avanzo di 1,1 miliardi, la cassa dei medici e degli odontoiatri si conferma come il più grande ente previdenziale privato italiano.
Nel dettaglio il patrimonio netto è salito a 14,97 miliardi, in crescita dell’8,35 per cento rispetto all’anno precedente. L’avanzo di 1,153 miliardi invece è dato dal risultato della gestione previdenziale e patrimoniale, al netto delle spese e delle imposte. Nel 2013 il numero di iscritti attivi è salito a 354.993 e quello dei pensionati a 95.426 unità.
Il bilancio ha messo in luce conti previdenziali migliori rispetto alle ipotesi che erano state alla base dell’ultima riforma delle pensioni. Inoltre il patrimonio della Fondazione è pari a dodici volte l’importo delle pensioni pagate nell’anno, quando l’obiettivo minimo fissato dalla legge è di cinque volte. «A vent’anni dalla legge di privatizzazione, possiamo cominciare a pensare ad azioni che vadano nella direzione di alleggerire la pressione sulle nuove generazioni. Una volta predisposti i nuovi bilanci tecnici attuariali, se ci saranno positività potremmo usarle per ridurre i sacrifici dei giovani», ha commentato Oliveti.
Il bilancio 2013 registra anche l’azzeramento del Fondo oscillazione valori mobiliari, a significare che non c’è più rischio di perdite durevoli su investimenti del passato. (Fonte: Sole24Ore Sanità)