Le delibere relative alla costituzione delle Reti oncologiche regionali esistono sulla carta, ma sono poche le Regioni italiane dove questo modello organizzativo è avviato. Il Patto per la salute che dovrebbe chiudersi questa settimana è una grande occasione e una possibilità concreta per dare slancio alle reti, anche a leggere le ultime dichiarazioni in merito della ministra della Salute Beatrice Lorenzin. «Il tema acquisisce particolare interesse proprio ora – spiegano dal Cipomo, il Collegio dei primari oncologi ospedalieri – tenendo conto delle priorità indicate dal Ministro Beatrice Lorenzin nel nuovo Patto per la Salute, soprattutto quando ci si prefigge di migliorare l’offerta e l’assistenza sanitaria sul territorio e anche lontano dai grandi centri ospedalieri».
Per il Cipomo, contribuire a far decollare le Reti oncologiche nel Ssn è una delle priorità. Tra gli esempi più virtuosi – spiegano ancora dal Collegio – si possono citare quello della rete oncologica piemontese e dal punto di vista dei processi dell’informatizzazione clinica l’esperienza pionieristica del Trentino Alto Adige.
«Bisogna cercare di definire alcuni requisiti di base per la progettazione delle reti oncologiche, degli indicatori per monitorarne il funzionamento e soprattutto avere tempi certi – precisa il presidente Gianpiero Fasola -. Per questi motivi Cipomo insieme ad Aiom e ad Agenas ha avviato un gruppo di lavoro per produrre un documento condiviso da mettere a disposizione delle Regioni. Crediamo che l’expertise delle società scientifiche e delle associazioni di professionisti sia preziosa per identificare una metodologia per avviare la diffusione e valutare gli effetti delle reti per i pazienti con una diagnosi di tumore. La partnership con Agenas ci sembra per questi aspetti naturale». (Fonte: Il Sole24Ore Sanità)