Ultimo Consiglio in qualità di Responsabile Nazionale della Continuità Assistenziale: Pina Onotri, scrive una lettera aperta ai Soci del Sindacato

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Lo scorso fine settimana ho partecipato al Consiglio Nazionale, che precede il prossimo Congresso Nazionale Smi, in cui saranno rinnovate di tutte le cariche statutarie del Sindacato. E’ stato il mio ultimo Consiglio in qualità di Responsabile Nazionale della Continuità Assistenziale (C.A). Ultimo perché sono a fine mandato e perché non mi ripresenterò alle  prossime elezioni per ricoprire la carica in questione.

Da qualche mese non sono più un medico dal doppio incarico, ma esercito solo l’attività di assistenza primaria, avendo superato il limite compatibile di scelte previsto dal contratto. E’ opportuno, quindi, e ne sono fermamente convinta, che deve continuare a parlare ed occuparsi di Continuità Assistenziale colui/colei che la vive ogni giorno, sulla propria pelle. Il Consiglio ha rappresentato l’occasione per ringraziare tutti i colleghi della Commissione Nazionale di settore, nessuno escluso. Per aver lavorato insieme nel portare avanti battaglie molto dure relative ad uno dei settori contrattualmente più disagiati.

Insieme alla Commissione nazionale del 118, nella persona della dr Fini, abbiamo rappresentato le difficoltà di un settore convenzionato che vive tutti i disagi del lavoro dipendente e tutti i disagi della libera professione. Speriamo che presto si possa fare chiarezza sui diritti/doveri di noi professionisti parasubordinati.

Noi SMI le idee le abbiamo molto chiare:

- Chiediamo l’uniformità delle aree contrattuali della medicina generale. Per uniformità intendiamo il diritto alle ferie, alla malattia, alla maternità che devono essere riconosciute all’Assistenza Primaria e alla Continuità Assistenziale; così come oggi vengono riconosciute alla Medicina dei Servizi e alla Specialistica Ambulatoriale. E queste sono le tematiche che stiamo cercando di portare aventi con la nostra delegazione al Tavolo delle trattative.

- Chiediamo anche il riconoscimento del lavoro usurante notturno. In tal senso ci siamo impegnati con i nostro rappresentante SMI in Enpam, dr Crudele, e per aver gettato il seme che forse, un giorno, darà i suoi frutti, lo ringrazio.

- Tutelare gli attuali livelli occupazionali è stata, ed è, una delle nostre preoccupazioni principali. Per questa ragione abbiamo osteggiato e continuiamo ad osteggiare l’h16. I primi a “saltare” sarebbero i colleghi con contratto a termine. Per impedire ciò, sono state intraprese una serie di azioni giudiziarie al fine di obbligare le Regioni a bandire le zone carenti e rispettare il rapporto ottimale riconoscendo, nello stresso tempo, il maggior carico di lavoro per i medici in servizio.

Alcune battaglie le abbiamo vinte. E per tutte queste ragioni i colleghi ci hanno dato credito e in Regioni dove non eravamo presenti, siamo diventati il primo Sindacato di settore. Abbiamo cercato di tutelare i diritti dei colleghi equipollenti, equivalenti e formati in tutte le sedi in cui è stato possibile. Come comparto di C.A, insieme al nostro segretario Organizzativo Nazionale, Ernesto La Vecchia, abbiamo contribuito a creare all’interno dello SMI il settore: “Formazioni e Prospettive”, per dare una mano ai giovani colleghi neoabilitati ed apportare, così, nuova linfa vitale al Sindacato.

Vi racconto tutto questo anche per dar merito al lavoro di colleghi di cui non conoscete il nome ed il volto ma che, con  il loro supporto e la loro fiducia, mi hanno dato la carica necessaria a non mollare ed andare avanti.

A loro va la mia stima e a voi tutti, invece, voglio dire che, in questi anni, è stato un onore avervi rappresentato.

 

Vi invio cordiali saluti e vi auguro buon lavoro.

Pina Onotri, responsabile nazionale Continuità Assistenziale