CONVENZIONI, MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI PROTESTA A ROMA IL 15 APRILE
IL 15 APRILE, A ROMA, PROTESTA NAZIONALE UNITARIA
DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE E DEL TERRITORIO
COMUNICATO STAMPA
SMI: NO ALLA “CONVENZIONE-TRUFFA”, CHE TOGLIE RISORSE
A TUTTA LA CATEGORIA A FAVORE DI POCHI PRIVILEGIATI
SÌ AD UN INVESTIMENTO ADEGUATO PER LE CURE PRIMARIE
E PER LA SICUREZZA E LA VALORIZZAZIONE DELLA GUARDIA MEDICA
NO AL “DECRETO-PASTICCIO”
SULL’INVIO ONLINE DELLE CERTIFICAZIONI MEDICHE PER MALATTIA
Lo scorso fine settimana, a Pescara, si è tenuto il Consiglio nazionale dello Smi. Alla fine dei lavori si è deciso di convocare una giornata nazionale di protesta contro il nuovo Accordo collettivo nazionale (convenzione) dei medici di medicina generale e del territorio (oltre 65 mila camici bianchi). Ma non solo: anche per chiedere sicurezza e rispetto professionale per le guardie mediche e, infine, se non arriva una immediata correzione di rotta (dall’incontro di oggi), contro il decreto del 19 marzo che regola le modalità di invio obbligatorio, dal 3 aprile, delle certificazioni mediche per malattia. La manifestazione si terrà a Roma, al teatro Capranichetta, il 15 aprile (dalle 10.00, orario da confermare) e sarà organizzata insieme allo Snami.
Per Salvo Calì, segretario generale, dello Smi, la firma della nuova convenzione, «ha un epilogo che non poteva che confermare il cattivo incipit. La nuova convenzione cambia di fatto la struttura del compenso e trasforma i medici in “cottimisti” della prestazione, senza alcuna rivalutazione delle voci dell’Acn legate alle spese fisse di mantenimento di uno studio e delegando alle trattative regionali gli incentivi legati alle Unità complesse di cure primarie (Uccp), cioè regalando ad una minoranza di camici bianchi i già pochi soldi messi sul piatto. Tutto ciò con un aumento evidente degli oneri burocratici».
«Dal punto di vista normativo ed economico – aggiunge- si trascurano completamente le aspettative e le sofferenze dei medici del territorio a rapporto orario (continuità assistenziale, emergenza territoriale-118 e medicina dei servizi), si dimostra così, ancora una volta, una completa disattenzione a queste professionalità. Nel frattempo mancano le condizioni minime di sicurezza nelle postazioni di guardia medica ed infatti negli ultimi anni si sono moltiplicate le aggressioni, come dimostra l’ultimo tragico episodio di Scicli. Purtroppo le nostre ripetute denunce rimangono inascoltate».
«Infine – denuncia il segretario dello Smi – dobbiamo confrontarci con i pasticci interpretativi del decreto (del 19 marzo) sull’invio obbligatorio online delle certificazioni mediche per malattia per i lavoratori dipendenti. Da mesi invitiamo il ministro Brunetta a monitorare, con attenzione, lo stato dell’arte del sistema di trasmissione dei flussi informativi invece di annunciare ai quattro venti presunte rivoluzioni tecnologiche. I medici di famiglia si trovano così tra la minaccia delle sanzioni e l’incertezza di un meccanismo ancora da rodare e su cui mancano veri investimenti, come dimostra, appunto, l’ultima convenzione. Ci auguriamo che si corregga il tiro e che si trovino soluzioni adeguate, altrimenti avremo un ulteriore grave motivo di protesta».
«Per tutte queste ragioni – conclude Calì – abbiamo deciso insieme allo Snami di organizzare una manifestazione nazionale di protesta, a Roma, il prossimo 15 aprile. Invitiamo tutti i medici a partecipare per dare visibilità alle ragioni di chi si oppone all’ennesima convenzione-truffa e per chiedere un effettivo potenziamento dei servizi sanitari per i cittadini sul territorio».
L’INTERVISTA A MDWEBTV E GLI APPROFONDIMENTI. LEGGI
Roma, 23 marzo 2010