“Con l’Accordo sottoscritto da Governo e Regioni sul nuovo Patto abbiamo messo in sicurezza il sistema sanitario italiano per le prossime generazioni e abbiamo gettato le basi per donare un nuovo volto alla nostra sanità. È stato il mio obiettivo sin dal principio del mio mandato e a distanza di un anno esatto, dopo tanto lavoro fatto con i miei Uffici, posso dire di averlo raggiunto. Con il Patto abbiamo affrontato i grandi temi della sanità. Dalla programmazione triennale dei costi standard e dei fabbisogni regionali, che consente di avviare e implementare politiche di innovazione del Ssn sul territorio, alla definizione degli standard relativi all’assistenza ospedaliera, che, unitamente all’assistenza sanitaria transfrontaliera, all’aggiornamento dei LEA ed alla reale promozione dell’assistenza territoriale, costituiscono i pilastri su cui fondare tutte le iniziative necessarie per garantire la tutela della salute a tutti i cittadini uniformemente sul territorio nazionale”. Così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nell’editoriale della newsletter Salute Informa dell’11 luglio. “ Il tema degli investimenti in sanità” prosegue il Ministro “è anch’esso centrale per garantire le condizioni di competitività, di qualità e di sicurezza delle strutture sanitarie. Tra le novità contenute nel Patto c’e’ anche la previsione di attivare un sistema di monitoraggio, analisi e controllo dell’andamento dei singoli Sistemi Sanitari Regionali, che consenta di rilevare in via preventiva, attraverso un apposito meccanismo di allerta, eventuali e significativi scostamenti delle performance delle Aziende sanitarie e dei Sistemi Sanitari Regionali, in termini di qualità, quantità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati. È previsto che questo compito venga affidato all’Agenas quale strumento operativo del Ministero della Salute, analogamente a quanto accade negli altri Paesi dell’Unione Europea. Il Patto sarà governato da una Cabina di regia politica, che ne garantirà il monitoraggio costante e verificherà l’attuazione di tutti i provvedimenti, avvalendosi di un apposito Tavolo tecnico, istituito presso l’Agenas. La possibilità di realizzare concretamente gli obiettivi fissati nel nuovo Patto per la salute e’ garantita non solo dai risparmi derivanti dall’applicazione delle misure in esso previste, che rimarranno nella disponibilità delle Regioni per finalità esclusivamente sanitarie, ma anche da quelli conseguiti dalla revisione della spesa, che saranno utilizzati per migliorare i livelli qualitativi dell’intero sistema sanitario. Anche il tema della gestione delle risorse umane trova nel Patto un impegno definito e uno strumento concreto per procedere ad una riforma del sistema attuale attraverso specifici provvedimenti che saranno elaborati dal Governo insieme alle Regioni. Il tema della revisione del sistema di compartecipazione (ticket) e delle esenzioni sono trattati nel Patto in un’ottica di riforma, affinché si eviti che la compartecipazione rappresenti una barriera per l’accesso ai servizi sanitari e la principale causa dell’esodo dei cittadini dalle cure. Il nuovo Patto per la salute 2014 – 2016, mira ad un generale efficientamento del nostro Ssn, proprio nell’ottica dell’appropriatezza. Tutte le previsioni in esso contenute” conclude Lorenzin “sono state ispirate dai bisogni di salute dei cittadini e, allo stato attuale, costituisce il solo strumento per la costruzione di una sanità più vicina alle persone, più efficace ed efficiente, sicura, di qualità e competitiva in Europa”.
I punti principali del nuovo Patto della Salute
• La novità: dopo anni di tagli lineari le Regioni avranno certezza di budget, sara’ possibile avviare una programmazione triennale.
• L’obiettivo è rendere il sistema sanitario sostenibile di fronte alle nuove sfide: l’invecchiamento della popolazione, l’arrivo dei nuovi farmaci sempre più’ efficaci ma costosi, la medicina personalizzata.
• Lotta agli sprechi e alle inefficienze, risparmi da reinvestire in salute.
• Garantire a tutti l’accesso alle cure, ai farmaci e uno standard qualitativo di assistenza.
• Aggiornare i Lea significa togliere prestazioni e cure ormai obsolete, che comunque costano, e sostituirle con nuove e moderne cure più efficaci per la cura delle malattie.
• Viene aggiornato anche il nomenclatore per garantire ai cittadini protesi moderne: era fermo da quindici anni.
• Il malato dal centro: l’umanizzazione delle cure è il fulcro del nuovo Patto.
• Si adeguano i Lea inserendovi tutte le malattie rare.
• Riorganizzare gli ospedali, potenziare la medicina dei territorio significa creare una rete d’assistenza molto più efficiente e capillare ed evitare l’ingolfamento dei grandi ospedali.
• Riorganizzare la medicina del territorio con ruoli da protagonisti per i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e farmacie di servizio.
• Il Patto prevede la riorganizzazione del personale e lo sblocco del turn over: il che significa assunzioni, riduzione del precariato e miglioramento nell’assistenza e nelle cure.
• La sanità digitale è grande fonte di risparmi: mettere in rete farmacie dei servizi, medici di base, le strutture ospedaliere per monitorare tutto il sistema, con la massima trasparenza e la possibilità di intervenire quando le cose non funzionano.
• L’SOS Aziende, il nuovo sistema di tracciabilità, e trasparenza degli atti amministrativi si potrà quantificare la spesa, misurare i livelli di assistenza e affrontare tempestivamente crisi e bilanci in rosso.
• Nuove regole per la nomina dei direttori generali, non più’ scelti dalla politica ma sulla base delle competenze e dell’esperienza nel settore.
• Con il Patto arriva l’aggiornamento del prontuario dei farmaci ma anche la possibilità di una politica nazionale del farmaco che eviti la frammentazione regionale che danneggia gli investimenti.
• Con la riforma dell’Aifa e dell’ Istituto superiore di sanità saranno più facili e incisivi i controlli e il sistema sanitario diventerà molto più competitivo per attrarre investimenti dall’estero.
• Si liberano risorse per ammodernare gli ospedali e per tutti gli interventi strutturali necessari.
• Revisione dei ticket per un sistema più’ equo ed efficiente
• Curare i pazienti a casa: l’assistenza territoriale cambia volto, riduce i costi e migliora la qualita’ del servizio. (Fonte: Panorama della Sanità)