Addio alle spese pazze in sanità. E anche alla giungla dei prezzi che, per una stessa siringa, vedeva una Asl spendere anche il 135% in più di un’altra, oppure pagare uno stent coronarico quasi 700 euro. L’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) ha portato a termine la seconda fase del lavoro che dovrebbe determinare i nuovi prezzi di riferimento per i beni e servizi, basati su un confronto più dettagliato per tipologia e qualità.
L’attività dell’Agenas va a completare e migliorare quanto già fatto nel 2012. I primi prezzi di riferimento per beni e servizi sono infatti stati pubblicati due anni fa dall’Autorità di vigilanza sugli appalti pubblici (Avcp), a seguito di una rilevazione effettuata presso le stazioni appaltanti (Asl, aziende ospedaliere, centrali di acquisto) in base a un elenco di beni e servizi a più alto impatto economico sul Ssn, fornito proprio dall’Agenas. Un lavoro che, oltre a fissare prezzi di riferimento per singolo prodotto, portò alla luce enormi differenze di spesa. Si scoprì ad esempio che c’erano Asl che pagavano gli inserti di protesi all’anca 284 euro e altre aziende sanitarie che, per lo stesso dispositivo, sborsavano oltre 2.500 euro. La cosa suscitò scandalo ma anche polemiche. Alcune imprese, ad esempio quelle biomedicali, criticarono il criterio adottato dall’Authority e si rivolsero ai tribunali amministrativi, che effettivamente riscontrarono carenze nel sistema dei prezzi di riferimento.
Ora, a seguito anche delle osservazioni sollevate da alcuni Tar, il lavoro è stato rifinito e modellato. Per Laura Velardi, dirigente Agenas, si è trattato di operare “per consentire un confronto più preciso tra gli stessi beni o servizi, col coinvolgimento degli operatori sanitari. Abbiamo provveduto ad aggiornare la descrizione/aggregazione di dispositivi medici particolarmente sensibili, quali gli stent a cessione di farmaco (distinti in 4 lotti), le protesi ortopediche e vascolari, ma anche altri servizi complessi come la ristorazione, inserendo più variabili (per esempio: se il servizio è dato in appalto o c’è la cucina all’interno dell’ospedale, modalità di trasporto e consegna, preparazione di piatti personalizzati)”.
Tra i prodotti inseriti nell’elenco redatto dall’Agenas – su cui Avcp dovrà fissare i nuovi prezzi di riferimento – ci sono, ad esempio: inserti tibiali per protesi di ginocchio; inserti per protesi d’anca in polietilene; teste femorali in metallo per protesi totali e parziali; vari tipi di protesi vascolari (in tessuto, semplici, rinforzate, etc.); stent coronarici in acciaio inossidabile, rivestiti, a cessione di farmaco. Per quanto riguarda i farmaci, l’elenco prende in considerazione 65 principi attivi – tra cui antibiotici, chemioterapici, anti-epatite, antimicotici – divisi a loro volta a seconda del dosaggio e della forma (fiala, flacone, capsule, siringa).
“Gli obiettivi generali del progetto che stiamo portando avanti – spiega l’Agenas – consistono nel proporre un approccio metodologico, condiviso e codificato, sulla procedura di individuazione di beni e servizi per i quali sia conveniente identificare prezzi di riferimento; elaborare il set descrittivo minimo indispensabile per confrontare gli eventi di acquisto dei suddetti beni e servizi; identificare le caratteristiche tecniche e di impiego dei beni e servizi che permettano l’attribuzione di prezzi o fasce di prezzo”. E ancora: “predisporre linee guida utili ad una corretta individuazione della fornitura/servizio oggetto della procedura di acquisto (capitolato tecnico); individuare ulteriori elementi necessari alla valutazione dei risultati di gara, nonché alla gestione, monitoraggio e controllo del servizio/fornitura appaltato”. (Fonte: AdnKronos Salute)