«Il Protocollo d’intesa sulla Medicina Generale Territoriale e di Iniziativa, siglato lo scorso 23 luglio tra la regione Lazio e le sigle sindacali di categoria non prevede, nel modo più assoluto, l’apertura degli studi medici H12 e 7 giorni su 7 come riportato, invece, da alcuni organi di stampa». Afferma con forza Paolo Marotta, segretario Smi-Lazio.
«E’ inammissibile che, nonostante la nota presentata dallo Smi-Lazio e recepita dalla Regione, in cui è stato ribadito come le Cure Primarie rappresentino l’integrazione funzionale fra tutti i medici di medicina generale, si pensi di impostare ancora l’organizzazione territoriale su un modello di Sanità anni ’60; in cui si puntava tutto sulla figura del medico condotto».
Secondo Paolo Marotta: «L’obiettivo delle cure primarie (ovvero di tutta la Medicina Generale), deve essere quello di migliorare l’integrazione fra i vari professionisti, soprattutto attraverso il collegamento informatico sul quale la regione Lazio, in questi ultimi quindici anni, ha investito un ingente numero di risorse senza, di fatto, apportare significativi cambiamenti».
Quindi, Paolo Marotta, conclude: «Il Protocollo in questione deve, pertanto, rappresentare una svolta innovativa e non un ritorno al passato. Lo SMI-Lazio è disponibile a collaborare con tutti gli attori del sistema, ma in previsione di un futuro efficace ed efficiente; non certo puntando ad una involuzione della sanità».