Siglato, lo scorso 23 luglio, il Protocollo d’intesa sulla Medicina Generale Territoriale e di Iniziativa, fra la regione Lazio e le sigle sindacali di categoria. Obiettivi dell’accordo: garantire piena copertura della rete territoriale h12 e nei festivi, anche attraverso il potenziamento delle Case della Salute (Cds). Dare piena operatività ai processi di presa in carico dei pazienti cronici, intervenire sui tempi di attesa per le prestazioni diagnostiche e sull’appropriatezza in termini di spesa farmaceutica. E ancora: definire un sistema di rendicontazione con indicatori di processo e di esito, attraverso idonee procedure informatiche.
Durante la presentazione del Protocollo, Alessio D’Amato, responsabile della cabina di regia del Ssr, ha puntualizzato che, attualmente, «le risorse regionali sono per il 53% impegnate nella rete ospedaliera, mentre il restante 47% è dedicato al territorio. E la Regione auspica un’inversione di tendenza». Il Vice-segretario regionale Smi-Lazio, Francesca Perri, nel riconoscere la disponibilità della Regione verso il comparto della medicina generale, ha puntualizzato che: «Le componenti delle Cure Primarie sono rappresentate dall’assistenza primaria, dalla continuità assistenziale (ex guardia medica), dalla medicina dei servizi e dai pediatri di libera scelta».
Secondo la Sindacalista, infatti, «tali figure professionali, devono poter interagire fra loro, con gli specialisti ambulatoriali e ospedalieri, al fine di poter assistere i pazienti nel miglior modo possibile e, allo stesso tempo, evitare inutili esami diagnostici e strumentali, che gravano sia sulle liste d’attesa che sulla spesa sanitaria complessiva». Inoltre, in una ulteriore dichiarazione messa a verbale, che delinea la figura del medico di medicina generale con l’auspicio di coinvolgere, in questo Protocollo, anche i medici più giovani, è stata consegnata da Francesca Perri al presidente Nicola Zingaretti, il quale ha ringraziato i Sindacati ed ha riconosciuto che, senza questa intesa, non sarebbe stato possibile attuare un programma ad hoc per rendere funzionale la sanità del territorio. Quindi Francesca Perri ha concluso sottolineando che:«Entro il prossimo 31 luglio è necessario istituire gruppi di lavoro tematici in grado di garantire (entro il 30 settembre) la definizione di un documento programmatico che contenga gli obiettivi indicati nel Protocollo e i metodi con cui attuarli».