«Il Dott. Cirillo, non è il capo della Segreteria Tecnica della Direzione Generale dell’Azienda Usl di Frosinone perché è il Direttore della Uoc Laboratorio Analisi di Cassino e del Dipartimento Misto dei Servizi. Al Dott. Cirillo è stato conferito, temporaneamente e a titolo gratuito, il coordinamento di alcune attività di personale in staff al Direttore Generale», lo ha precisato in una nota la direttrice generale della Asl, Isabella Mastrobuono, a margine delle ultime polemiche politiche relative al tentativo del Pd di limitare i danni d’immagine conseguenti alla grave situazione sanitaria proprio grazie alla nomina di Cirillo. «In particolare – spiega il dg Mastrobuono riferendosi all’incarico al dottor Cirillo – dovrà: 1) seguire la predisposizione di un nuovo Piano della Comunicazione che, tenendo conto delle nuove e più moderne tecnologie e strategie comunicative, consenta all’Asl di Frosinone un miglior rapporto con i cittadini, i lavoratori e le istituzioni; 2) partecipare alla rilevazione dei bisogni formativi del personale con particolare riguardo all’introduzione di quei modelli organizzativi innovativi purtroppo ancora non diffusi omogeneamente tra i servizi; 3) facilitare la diffusione di documenti preparatori a riunioni del Collegio di Direzione che, in previsione del nuovo Atto Aziendale, si renderanno più frequenti. Le attività del Dott. Cirillo si inseriscono in una rete più generale di competenze professionali già attive in Azienda. Il Dott. Ferrauti – aggiunge Mastrobuono per spiegare che siamo nel campo di mansioni normalmente attribuire ai dirigenti medici Asl e non certo di una imposizione politica -, Direttore del Dipartimento Salute Mentale, coordina da tempo il gruppo di lavoro sulla programmazione europea per la ricerca di fondi finalizzati alla disabilità e alle problematiche socio-sanitarie. Il Dott. Pizzutelli, Direttore del Dipartimento di Prevenzione, è il responsabile della prevenzione della cor- ruzione con il compito di attuare il relativo Piano triennale. Il Dott. Straccamore, Direttore della Uoc Medicina Legale Area Ospedaliera, coordina il Nucleo di Valutazione Interno per il rischio clinico ed è il referente per il Piano Aziendale Risk Management. Queste professionalità, che si riferiscono direttamente al Direttore Generale ed alle quali altre si aggiungeranno nel tempo, costituiscono una rete preziosa per il miglioramento dei servizi e non inficiano l’autonomia gestionale della Direzione Strategica che, a tutela dei cittadini e dei lavoratori, opererà nel rigoroso rispetto delle indicazioni regionali e delle leggi nazionali e regionali finalizzate all’attuazione del Piano di Rientro». Ma la designazione di Cirillo ha nel weekend scorso suscitato più di qualche polemica politica che non scalfisce ovviamente la professionalità unanimemente riconosciuta all’interessato. «L’affianca- mento del dottor Cirillo alla Mastrobuono – ha attaccato Pasquale Ciacciarelli, coordinatore provinciale di Forza Italia – è di fatto la certificazione, da parte della regione, del fallimento della manager della Asl che non ha saputo affrontare il compito assegnatole offrendo delle soluzioni ai più grossi problemi della sanità della nostra provincia. In sostanza sulla sua scrivania dovranno passare tutte le decisioni in materia di politica sanitaria nella nostra provincia. Provo solo per un attimo ad immaginare il commento e le valutazioni dei nostri cittadini/pazienti. La protesta sotto gli uffici della Mastrobuono, successiva all’inerzia, evidenziata in termini di rilancio dell’offerta sanitaria nella nostra provincia, e al depotenziamento sostanziale degli ospedali maggiori del territorio, avrebbe dovuto spingere la Regione Lazio ad adottare misure urgenti per garantire i servizi sanitari ai nostri cittadini e non a dare risposte alla richiesta di poltrone da parte di alcuni. Non mi meraviglierei, quindi, di uno scatto d’orgoglio della Mastrobuono con una lettera di dimissioni. Sappiamo bene tutti – ha aggiunto Ciacciarelli – che la Mastrobuono non ha fallito per demeriti suoi ma esclusivamente perché vincolata dai limiti e dalle scelte imposte dall’Amministrazione regionale che pensa di risolvere i gravissimi limiti dell’offerta sanitaria nella nostra provincia con l’aggiunta di un ematologo a Frosinone, un pediatra a Cassino, uno ad Alatri ed uno a Sora, dove vorrebbe mandare anche due ortopedici. Ma questo interessa ben poco ai cittadini, che vogliono una sanità provinciale più efficiente, un modello di offerta sanitaria completa e qualificata, che non deve costringere i nostri pazienti a rivolgersi ai centri romani o, peggio, d’oltre regione, con aggravi di costi per la cosiddetta migrazione passiva. Per questo – conclude Ciacciarelli – lasciamo da parte le lotte politiche intestine e fermiamo lo smantellamento della nostra sanità provinciale già in atto, che ha il solo scopo di favorire il malcelato perseguimento di un modello sanitario romano centrico». (Fonte: L’Inchiesta Quotidiano.it)