“I cittadini del Lazio dovrebbero essere soddisfatti dei fondi erogati per le Case della salute pari a 4 milioni di euro in due annualità e degli altri 3 milioni concessi dal Mef per ‘svecchiare il personale’. Però noi vorremmo sapere che ruolo svolgeranno queste strutture nella gestione e per l’abbattimento delle liste d’attesa”. Lo dichiara in una nota il presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato che presegue: “Nel documento del commissario Zingaretti si precisa che ‘queste strutture saranno attivate in prosecuzione del percorso di riorganizzazione dell’offerta territoriale del Lazio’. Ossia ci dovremmo aspettare che all’interno delle singole strutture verranno attivati anche quegli ambulatori necessari alla diagnostica. Altrettanto ci saranno studi medici dedicati alle visita specialistiche. Purtroppo però al momento ancora, se si entra in contatto con queste strutture, non si riesce ad ottenere appuntamenti a breve soprattutto per gli esami diagnostici”. “Questo significa che oltre al coordinamento delle risorse bisogna attivare i servizi. Inevitabile chiedersi se basteranno i soldi. Secondo noi – aggiunge Maritato – troppo pochi per dare risposte concrete se pensiamo che dovranno supportare strutture grandi come il Nuovo Regina Margherita con soli 450 mila euro, nella Asl Roma A, l’ambulatorio di Via Antistio con 450 nella Asl Roma B; Santa Caterina Della Rosa con 400 mila nell’Asl Roma C; il S. Agostino a Ostia con 350 mila; il presidio Oftalmico con 450 mila nell’Asl Roma E; quello di Ladispoli con 500.000; Zagarolo con 450, l’ex ospedale di Acquapendente con 500 e l’ex presidio ospedaliero di Magliano Sabina con 450”. “Cosa ci risponde il presidente Zingaretti, lo staff tecnico e la Cabina di regia? Sono mesi che aspettiamo che ci venga data una risposta e che – conclude Maritato – dalla propaganda politica si passi a fatti concreti contingenti e misurabili”. (Fonte: Agenzia Parlamentare)