Calcolatrice alla mano potrebbero pesare per oltre 400 milioni i tagli della Legge di stabilità sulla Regione Lazio. Le manovre nazionali gravano attorno al 10 per cento del totale, ma in questo caso non è detto che venga applicato un criterio puramente matematico. Anche perché a quella cifra andrebbero aggiunti, per il Lazio, anche i ‘vecchi’ 180 milioni di sforbiciate, eredità dei provvedimenti Monti-Letta, per un totale che potrebbe sfiorare dunque i 600 milioni di euro. Ma l’auspicio, alla Pisana, è che venga riconosciuto lo sforzo e i risultati ottenuti in termini di risanamento del debito. La cifra esatta si dovrebbe sapere solo quando saranno chiari i criteri con cui il governo applicherà i tagli agli enti locali.
Intanto il governatore Nicola Zingaretti, come molti altri suoi colleghi, ha duramente commentato la manovra del governo, al termine della Conferenza delle Regioni. E’ come se “vi invito tutti a pranzo e anche a cena, faccio bella figura, ma paga qualcun altro” ha detto. “Semplice abbassare le tasse con i soldi degli altri – ha poi spiegato – Le Regioni sono chiamate ora a condividere il raggiungimento di obiettivi di finanza pubblica dettati dall’Ue, a finanziare scelte che non abbiamo preso noi ma il governo. E’ un sistema che non può tenere all’infinito”.
“Nessuno si sottrae a riaprire una fase che punta al rilancio del sistema Paese – ha aggiunto Zingaretti – ma va fatto nella chiarezza dei messaggi ai cittadini e nell’assunzione di responsabilità di tutti. Tutti dobbiamo gestire le risorse che abbiamo per produrre politiche di spesa compatibili”.
Ma su quali settori incideranno i tagli ai trasferimenti annunciati oggi? “Sicuramente sulla sanità oltre che sul diritto allo studio, le borse di studio, i trasporti pubblici”. “Per alcune Regioni il rischio è quello di entrare in disavanzo e quindi l’aumento in automatico di Irpef e Irap. E per Regioni come la mia quello di non procedere a un abbassamento delle tasse che era già preventivato e figlio di una buona programmazione e di un buon governo”, ha aggiunto Zingaretti. Lo scaricare il peso del calo delle tasse sugli enti locali, ha affermato il governatore del Lazio, “rompe o logora la lealtà dei rapporti interistituzionali perché sottopone livelli di governo eletti a suffragio universale a un metodo di assunzione di decisioni che entra nel vivo della carne. Dobbiamo uscire dall’equivoco della parola – ha sottolineato – le parole ‘taglio ai trasferimenti’ alle Regioni in queste proporzioni significano tagli ai servizi che le Regioni danno ai cittadini”.
“Nel Lazio questa proporzione di tagli – ha concluso – vanificherebbe un anno e mezzo di lavoro. Anzi faccio un appello a tutti i parlamentari del Lazio a vigilare e a mobilitarsi perché questo vorrebbe dire non uscire dal commissariamento, blocco del turn over e probabilmente riprendere una stagione di tagli di posto letto”. (Fonte: Online News)