L’iniziativa, che ha registrato l’adesione di quasi un migliaio di giovani medici aspiranti specializzandi, è stata promossa con l’obiettivo di scongiurare il verificarsi nel corso delle selezioni di ogni criticità che possa vanificare il valore delle graduatorie nazionali per tipologie di specializzazione.
Trasparenza e vigilanza. Sono le parole d’ordine della petizione lanciata sul web dal Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi, che ha registrato l’adesione dell’Associazione Italiana Giovani Medici (Sigm).
“Saranno migliaia gli aspiranti specializzandi che i prossimi 28, 29, 30 e 31 ottobre sosterranno le prove di ammissione alle scuole di specializzazione in medicina – dichiarano i Giovani Medici (Sigm) – e moltissima è la paura che si ripetano i disservizi e le presunte irregolarità, che, secondo le moltissime segnalazioni pervenuteci, si sarebbero registrate durante le prove di accesso ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale”.
Alte sono le aspettative per una prova concorsuale per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina, che ha l’ambizione di lasciarsi alle spalle, definitivamente, le passate modalità di selezione su base locale che sono state al centro di polemiche per difetto di trasparenza, eccessiva discrezionalità, spesso ai danni del merito e del talento dei giovani medici.
L’iniziativa, che ha già registrato l’adesione di quasi un migliaio di giovani medici aspiranti specializzandi, nasce al fine di scongiurare il verificarsi nel corso delle selezioni di ogni criticità che possa vanificarne l’alto valore delle graduatorie nazionali per tipologie di specializzazione. Ma più in generale la petizione chiede che nel corso delle future selezioni sia per l’accesso alle scuole di specializzazione di area sanitaria che ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale presso ciascuna sede concorsuale venga garantita:
● la presenza di un adeguato numero di Commissari e/o Sorveglianti;
● la presenza di almeno un Commissario Ministeriale esterno all’ambito regionale;
● la totale assenza di potenziali conflitti di interesse tra Commissari e/o Sorveglianti ed i candidati;
● l’impossibilità di interazione tra i candidati concorrenti alle selezioni;
● l’adozione di adeguati sistemi e di ogni altro accorgimento che impediscano l’utilizzo da parte dei candidati di qualsiasi supporto tecnologico;
● la presenza in loco dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine.
“Inoltre, auspichiamo che il Miur non utilizzi le sedi di concorso troppo periferiche. – continuano i Giovani Medici (Sigm) – La parcellarizzazione delle sedi concorsuali potrebbero dare adito a criticità, a cominciare dall’incremento delle probabilità del verificarsi di disservizi tecnici nella somministrazione per via telematica delle prove di concorso. Chiediamo inoltre che vengano rese pubbliche le modalità di distribuzione dei candidati alle sedi di concorso ed a tal proposito chiediamo che si ricorra ad un sistema di randomizzazione”. (Fonte: Quotidiano Sanità)