Questa la richiesta dell’Associazione italiana giovani medici (Sigm), di Federspecializzandi e del Comitato nazionale aspiranti specializzandi, alla vigilia del concorso a graduatoria nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina, dopo le criticità emerse nelle selezioni per quelle in medicina generale.
“Il concorso a graduatoria nazionale è un valore da preservare ed è indispensabile che il Miur compia tutti gli sforzi necessari a garantire le condizioni organizzative utili a prevenire le gravi criticità emerse nelle selezioni per l’accesso ai corsi di formazione specifica di Medicina Generale”.
Alla vigilia del via al concorso a graduatoria nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina, le cui prove avranno luogo dal 28 al 31 ottobre prossimi, è questa la richiesta che arriva dall’Associazione Italiana Giovani Medici (Sigm), dalla Federspecializzandi ed dal Comitato nazionale Aspiranti Specializzandi che in una nota congiunta sostengono le richieste degli aspiranti e futuri specializzandi.
Le tre sigle hanno già espresso più volte preoccupazione in ragione sia dell’eccessiva parcellarizzazione delle sedi concorsuali su tutto il territorio nazionale (alcune di queste situate in località periferiche o di dimensioni tali da ospitare un numero esiguo di candidati e per di più con postazioni troppo ravvicinate tra loro), in conseguenza della decisione del Miur di distribuire i candidati su base regionale in funzione del criterio unico della residenza, sia della scelta di commissari vigilanti appartenenti esclusivamente alle sedi ospitanti il concorso.
Le sigle chiedono quindi “che sia fatto uno sforzo ulteriore per garantire presso ogni sede di concorso, oltre che la presenza delle Forze dell’Ordine, la presenza di almeno un commissario “vigilante” esterno all’amministrazione ospitante, il che potrebbe essere facilmente realizzato attraverso un incrocio dei commissari già reclutati dalle singole amministrazioni”.
Infatti, a causa dei criteri adottati per la distribuzione dei candidati, ricordano i rappresentanti dei giovani medici, “in alcune sedi si verificherà la contestuale presenza di candidati laureati presso l’Università ospitante o residenti nella medesima località dove insistono le Scuole ospitanti, nonché di commissari di concorso scelti all’interno dell’amministrazione delle medesime Università e Scuole. Tali condizioni potrebbero far abbassare il livello di vigilanza. In linea con l’orientamento emerso per gli esami del diploma di maturità, anche per le selezioni per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina si ritiene necessario affidarsi alla presenza di un commissario esterno, al fine di garantire il principio di terzietà. Sarebbe, altresì, auspicabile che il MIUR predisponga l’invio di propri ispettori per effettuare un monitoraggio a campione presso le sedi di concorso nel corso dell’espletamento delle prove”.
E quindi ricordano che, in caso di palese e manifesta irregolarità, è possibile richiedere l’immediata verbalizzazione delle contestazioni da parte della commissione, ovvero richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine, qualora tale diritto fosse negato.
Le tre sigle, infine, chiedono che il Ministro Giannini si faccia “garante in prima persona dell’ottimale svolgimento delle prove concorsuali, ponendosi a difesa di un sistema di selezione meritocratico, trasparente e non più discrezionale, la cui valenza non può e non deve essere in alcun modo oggetto di ripensamenti in futuro”. (Fonte: Quotidiano Sanità)