Il giorno 20 settembre abbiamo ricevuto molte chiamate dei colleghi di C.A di Latina indignati dopo aver letto l’articolo pubblicato sul giornale "Latina OGGI" dal titolo :"Sanità:i diritti lesi . Guardie mediche al posto dei dottori, la qualità dei servizi si abbassa.Abbiamo ritenuto doveroso intervenire in difesa dei tanti colleghi ,che ogni notte, a rischio della propria incolumità , lavorano con onestà e professione. Abbiamo perciò inviato una replica che è stata pubblicata,oggi, parzialmente dal giornale, estrapolandola dal contesto a cui era riferita, come si suol dire una "mezza verità giornalistica".L’articolo e la replica sono stati inviati anche all’ordine dei medici di Latina con la preghiera di darne massima diffusione.
PRIVERNO,
DUE UNITÀ DEL PRONTO SOCCORSO DIRETTE ALL’OSPEDALE DI FONDI
Sanità,
i diritti lesi
«Guardie
mediche al posto dei dottori, la qualità del servizio si
abbassa»
MEDICI
pronti a trasmigraredall’ex Pronto Soccorso
di
Priverno declassato
a
Punto di primo
intervento.
Si tratta di due
unità
che andranno ad
operare
all’ospedale di
Fondi,
sostituiti in loco da
altrettante
unità di guardia
medica..
Uno
sbilanciamento
vistoso
che
sta
già
creando
forti
polemiche.
Secondo
il
consigliere
c
o m u n a l e
della
Sel,
F
e d e r i c o
D’Ar
cangeli,
si
tratta di
uno
scambio,
pur
nel
rispetto
della professionalità
delle
guardie mediche,
assolutamente
ineguale.
Va
da sé, infatti,
che
l’esperienza di chi
per
decenni ha operato in
un
Pronto Soccorso non è
minimamente
paragonabile
a
quella di chi, tutto
sommato,
si limita a sostituire
il
medico di famiglia
nelle
ore festive e
notturne.
La
casistica di un Pronto
Soccorso,
anche in un
piccolo
ospedale periferico
come
Priverno, non ha
davvero
nulla a che vedere
con
quella di una Guardia
Medica
sostiene con
fermezza
D’A r c a ng e l i .
Ecco
allora che ci sono
parecchie
buone ragioni
per
chiedersi se tutto questo
abbia
o meno un senso
e
se siano queste le condizioni
per
mantenere la
struttura
di Priverno.
Non
è forse vero -, incalza
D’Arcangeli
– che in
tal
modo, vedi le prospettive
del
Dsm (Dipartimento
di
salute mentale),
si
abbassa sempre di più
la
qualità e la quantità
d
el l ’offerta di servizi?
Resta
infine da chiedersi
che
fine abbiano fatto le
promesse
di chi assicurava
garanzie
per riaprire
l’ospedale
di Priverno.
C’è
ovviamente un limite
alle
scelte fatte, oltre il
quale
– fa notare il consigliere
comunale
di Sinistra
Ecologia
Libertà – si
colpisce
il diritto e la dignità
di
una intera comunità.
E
questo limite non
è
permesso superare.
Egregio
direttore,
leggo
con rammarico ll’articolo apparso sul suo giornale nell’edizione del
20 settembre u.s dal titolo "Sanità ,i diritti
lesi-Guardie mediche al posto dei dottori, la qualità del
servizio si abbassa.i
Nel
ricordare a Lei e ad i suoi lettori che anche i medici di continuità
assistenziale (ex guardia medica) sono dei "dottori",
preparati formati specializzati come tutti gli altri,faccio presente
che tali medici operano sul territorio per il 65%di monte ore di cui
è composta una settimana e che non è vero che
tutto" sommato si limitano a sostituire il medico di famiglia
nelle ore notturne-"come afferma il consigliere D’Arcangeli (si
intravede ancora in quest’ultima osservazione una vena dispregiativa
nei confronti dell’egregio lavoro svolto dai medici di medicina
generale)- ma si occupano anche di codici rossi, emergenze
psichiatriche e svolgono compiti di medicina necroscopica.Insomma
sono un servizio vicariante di tutte le defaiance del SSR. Lavorano
da soli ed è l’unica categoria che ha lasciato sul campo dei
morti, se proprio vogliamo ricordare le colleghe uccise, struprate e
abusate durante lo svolgimento del loro turno di lavoro. E fosse solo
perchè ogni notte rischiano di pagare sulla propria pelle il
disagio sociale di cui si è circondati,mentre cercano di
aiutare chi soffre ,è solo e non ha nessun altro a cui
rivolgersi, meritano rispetto.
Un’ultima
precisazione :i medici operanti nel PPI(che siamo convinti lavorino
egregiamente )non hanno nulla a che vedere con il servizio di guardia
medica ospitato negli stessi locali e che fintanto che l’utenza
identificherà il punto di primo intervento con un pronto
soccorso ,fintanto che all’utenza non sarà reso chiaro
che un punto di primo intervento non può curare un infarto
come un pronto soccorso(ma non per mancanza di bravura dei medici che
vi operano, ma perchè non hanno a disposizione gli stessi
mezzi di un p.s), si creeranno delle situazioni pericolose sia per
gli utenti che per i medici in tema di responsabilità
medico legale.
Sono
certa che in ottemperanza alla carta dei doveri del giornalista Lei
darà a questa mia replica identico spazio che ha concesso alla
polemica del consigliere D’Arcangeli.
Cordiali
saluti
PINA
ONOTRI
SEGRETARIO
ORGANIZZATIVO REGIONALE SINDACATO MEDICI ITALIANI sez Lazio