Il governatore del Lazio: “Non graveremo sulle fasce svantaggiate con la rimodulazione dei ticket”
Nicola Zingaretti Un bilancio a cui, al momento mancano 1,5 miliardi, una Regione pronta a tagliare ancora, dal budget degli assessorati ai contributi alle associazioni o alle fondazioni, con l’obiettivo di portare la sanità a uscire dal commissariamento a fine 2015. Non sarà facile, per Nicola Zingaretti, mantenere gli impegni alla luce dei conti del Lazio.
Oggi il governatore ha convocato in un hotel romano la sua maggioranza per esporre la cornice che conterrà il nuovo bilancio da approvare entro la fine dell’anno: una manovra che dovrà necessariamente adeguarsi alla legge di stabilità del governo Renzi che potrebbe sottrarre alla Regione risorse e trasferimenti per 800 milioni di euro. A questi vanno ad aggiungersi altri 700 milioni in uscita per gli oneri dovuti al pagamento dei debiti pregressi contratti dal Lazio.
Nonostante queste cifre, però, Zingaretti assicura che l’intenzione della giunta non è quella di utilizzare la leva fiscale: “La nostra opinione comune – ha spiegato – è di tutelare le fasce sociali più deboli senza se e senza ma. C’è un tavolo aperto con i sindacati per studiare rimodulazioni fiscali che producano, nel caso in cui fossimo costretti, equità fiscale con provvedimenti che colpiscano solo le fasce ricche. Non toccheremo fasce deboli, su di esse non interverremo né con tagli ai servizi né con una rimodulazione dei ticket”.
Ai tagli a cui è costretta la Regione, invece, la giunta cercherà di “tamponare” utilizzando le risorse in arrivo coi fondi europei. Ancora Zingaretti: “La sanità e i trasporti rappresentano da soli l’80 per cento della spesa della Regione. Poi ci sono il sociale, la formazione e la cultura. Dunque non ci saranno grandi spazi di manovra. In sanità se si attuano i Piani operativi, senza tagliare nulla, si dovrebbero generare circa 230 milioni di euro di risparmi nel 2015. C’è un aspetto positivo però: la capacità di spesa della Regione si basa su due voci, fondi regionali e fondi europei. Nel 2015 ci sono oltre 300 milioni di fondi Ue da spendere della vecchia programmazione. Se poi entriamo nel gruppo delle Regioni della nuova programmazione ci saranno anche quelli della nuova programmazione da spendere. Spendendo queste risorse ci auguriamo di non far sentire il “colpo” durante l’anno ai cittadini”.
Promossa, infine, la politica di questi primi 18 mesi di governo regionale: “Se non avessimo fatto quello che abbiamo fatto il Lazio sarebbe morto. Abbiamo ridato vita a un morto, perché quando la Corte dei Conti nel 2012 ha scritto il Lazio è da 10 anni in uno stato di insolvenza finanziaria, qualsiasi azienda avrebbe portato i libri in tribunale. Per fortuna abbiamo messo in moto una serie di processi – ha concluso Zingaretti – che ci auguriamo, a regime, producano sempre più risparmi di spesa”. (Fonte: La Repubblica)