Le nuove strutture distribuite in tutti i municipi. Sostituiranno gli ospedali per i casi meno gravi. Cinque «Case della Salute», 3 a Roma e 2 in provincia: la prima apre a Prati
Se ne parla da anni. È stata annunciata più volte da più presidenti di Regione. Ma stavolta sembra proprio che la rivoluzione nella sanità del Lazio sia vicina. Nicola Zingaretti parla di «risposta alle grida di dolore che arrivano dal territorio». Ignazio Marino invece lo definisce un «cambio epocale, un passo avanti storico». Insieme, presidente della Regione Lazio e sindaco di Roma, ieri hanno presentato la nuova rete della Salute di Roma. Che per la prima volta ha una data di inizio: il prossimo mese di dicembre. Con loro il coordinatore della cabina di regia sulla sanità regionale Alessio D’Amato e la direttrice della programmazione sociosanitaria Flori Degrassi.
La «rete» sul territorio
La rivoluzione comincia con una rete di ambulatori aperti in tutti i municipi dalle 10 alle 20 di sabato, domenica e festivi. Saranno 18 ambulatori (vedi nel grafico, cliccando qui), operativi da dicembre per casi di medicina generale. Saranno affiancati da 5 Case della Salute, le prime della Capitale (oltre alle 3 in provincia): la prima a Prati-Trionfale sarà operativa già dal primo dicembre. Questo, spiega Zingaretti, è un «nuovo modo di rispondere alla domanda per la prima cura senza l’obbligo di doversi rivolgere all’ospedale che sarà finalizzato sempre di più invece alle cure degli acuti».
Le disposizioni del decreto 368
La nuova riorganizzazione sancita dal decreto 368 prevede quindi anche il potenziamento della rete di emergenza con quattro Dea di II livello (Gemelli, San Giovanni, Umberto I e San Camillo-Forlanini) e 12 di I livello oltre al potenziamento di Tor Vergata. Il decreto definisce e potenzia le reti per prestare soccorsi adeguati per patologie cardiache, ictus, traumi gravi e parti e trasforma il San Filippo Neri da azienda ospedaliera a presidio ospedaliero della Asl Roma E. Non solo. Verrà aperta Oncoematologia al San Giovanni, rilanciato il Cto come polo specialistico per la riabilitazione e integrato l’ospedale Odontoiatrico Eastman con l’Umberto I. Infine,le ambulanze dell’Ares 118 saranno tutte in rete per trasmettere i tracciati elettocardiografici agli ospedali e sapere così quale pronto soccorso potrà accogliere meglio il paziente.
Il rientro dal debito
Tutto ciò, dice ancora Zingaretti, «è uno sforzo reso possibile da un buon governo della spesa sanitaria che è sotto controllo», ma «c’è ancora tantissimo da fare». Ci saranno ulteriori tagli agli sprechi nella sanità, e pur «con il blocco del turn over», l’obiettivo resta l’uscita dal commissariamento: «Vogliamo accompagnare tutte queste innovazioni con stabilizzazioni e ripresa delle assunzioni: non possiamo lasciare fuori dal sistema una generazione». (Fonte: Corriere della Sera)