“Dopo le continue denunce dei familiari dei pazienti fragili vegetativi dell’Ucri, l’Unità di Cure Residenziali Intensive del Forlanini, costretti a rivolgersi persino al Presidente della Repubblica Napolitano, dalla Regione Lazio arrivano solo silenzi e nessuna risposta concreta. E’ gravissimo che il percorso riabilitativo dei pazienti è messo di frequente a repentaglio a causa dell’interruzione di alcuni aspetti del servizio, ad esempio dal mese di agosto, nel disinteresse generale della Cabina di Regia Salute della Regione Lazio, la Direzione generale dell’Azienda San Camillo Forlanini ha sospeso unilateralmente la terapia logopedica bloccando di fatto nuovamente la riabilitazione e arrecando grave danno ai pazienti. A titolo esemplificativo Romy e altri pazienti ricoverati all’Ucri hanno serrato le mascelle e sarà difficile porre rimedio se trascorrerà altro tempo. Ai silenzi e al disinteresse del presidente Zingaretti ormai siamo abituati e spero intervenga in tempi brevi per porre fine a questo strazio che sta di fatto uccidendo l’unica struttura sanitaria pubblica adibita a tale servizio”, lo dichiara Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Salute.“L’Unità di cure residenziali intensive (Ucri), l’unico per i pazienti in stato vegetativo e con minima coscienza realizzato in una struttura sanitaria pubblica, che oltre a riabilitazione e assistenza garantisce prestazioni specialistiche e diagnostiche, continua a non godere peraltro di contratti stabili e quindi di un progetto di riabilitazione di medio termine. Ma all’Ucri mancano per i pazienti persino le medagliette metalliche a protezione dei filtrini della tracheostomia e i familiari li devono acquistare di tasca propria. Del milione di euro, dunque, di risorse vincolate per le implementazioni dell’Unità di Cure Residenziali Intensive (UCRI) del San Camillo-Forlanini, contenuti nella delibera del gennaio 2013, ancora nessuna notizia. Ci chiediamo a questo punto se la Regione e l’Azienda Sanitaria siano consapevoli delle condizioni indecorose in cui vivono i pazienti dell’Ucri e dello stato di costante ansia in cui vivono le famiglie. Non vogliamo mollare la presa su questioni reali di mancata assistenza, anche perché attendiamo l’implementazione dell’Ucri e l’attivazione di altri moduli che siano nelle condizioni di garantire assistenza ad altri malati vegetativi, considerato che i fondi risultano già stanziati”, conclude Santori. (Fonte: Online News)