Arriva dal Tar Lazio un importante chiarimento sul nodo della rappresentatività delle associazioni delle professioni sanitarie nei rapporti con le istitiuzioni nazionali e locali, Ministeri e Regioni. Con la sentenza n. 1376 depositata il 26.1.2015 (vedi documento allegato) il Tribunale amministrativo interviene sulla rappresentatività della professione sanitaria del Tecnico sanitario di laboratorio biomedico e accoglie nel merito il ricorso di Antel (Associazione italiana tecnici sanitari di laboratorio biomedico) contro Fitelab (Federazione italiana tecnici di laboratorio biomedico). Lo comunica una nota del presidente nazionale dell’Antel, Fernando Capuano. (Consulta La sentenza del Tar del Lazio n.1376 del 26.01.2015)
Con il ricorso l’Antel aveva richiesto l’annullamento degli atti mediante i quali era stata riconosciuta la rappresentatività a livello nazionale in capo alla sigla denominata Fitelab.
Il Tar ha giudicato fondate le doglianze dell’Antel e, quindi, ha annullato il Decreto Direttoriale del Ministero della Salute del 7.2.2013 a firma del Direttore Generale pro-tempore del servizio Giovanni Leonardi nella parte in cui era stato contemplato anche il soggetto aggregativo Fitelab.
Ne consegue che, allo stato attuale , l’unica Associazione munita di rappresentatività della Professione dei Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico ai sensi del D.M. 26.4.2012 è Antel, poiché la sentenza è immediatamente esecutiva.
Anche se il ministero non è direttamente citato dal Tar, ne deriva che si dovrà porre maggiore attenzione nelle procedura di riconoscimento da parte del Ministero della Salute, anche nel determinare la presenza di una sola associaizone per ognuna delle Professioni.
Per questo, ora il ministero della Salute dovrebbe rivedere la precedente decretazione che dal 2005 prevede la possibilità di riconoscere la rappresentatività anche a due associaizioni per le 18 Professioni sanitarie che, va evidenziato, sono tuttora prive di regolamentazione con Albo e Collegio/Ordine, e che averbbe evitato questo contenzioso.
La Giustizia Amministrativa è dovuta intervenire ancora una volta per dirimere questioni che né la Politica e né le Istituzioni, in questo caso Ministero della Salute, riescono ad affrontare con la dovuta ponderatezza ed equità.
La sentenza viene proprio in coincidenza e a favore di un altra procedura amministrativa che dal 19 dicembre è stata avvita dal Ministero dell’Università per il rinnovo dei componenti dell’Osservatorio delle Professioni sanitarie presso il Ministero dell’Università di cui fanno parte i rappresentanti di tutte le 22 Professioni e quelli designati dalla Conferenza Rettori (Crui), del Consiglio universitario nazionale (Cun) e dell’Agenzia Nazionale di Valutazione dell’Università e Ricerca (Anvur) e dalla Conferenza Stato Regioni. (Fonte: Il Sole24Ore Sanità)