Dalla Direzione generale salute della regione la risposta, in esclusiva perQuotidiano Sanità, alle critiche avanzate dagli internisti. “Rinforzata programmazione rete ospedaliera, avviato profondo processo di riorganizzazione del territorio e potenziata l’offerta di residenzialità e semiresidenzialità”.
Nell’ambito delle attività di promozione della salute della popolazione e di qualificazione dei servizi sanitari sia ospedalieri che territoriali questa Giunta, da quando l’assetto tecnico della Direzione Salute è stato completato, ha rivolto una particolare attenzione al problema del sovraffollamento dei Servizi di Pronto Soccorso.
A novembre 2013 sono state emanate specifiche direttive alle Direzioni della aziende sanitarie per contrastare il fenomeno e contestualmente è stato attivato un monitoraggio degli accessi in PS con una ricchezza di informazioni unica in Italia. Da una analisi delle indicazioni date si evince chiaramente la consapevolezza, e su questo si concorda pienamente con alcune vostre riflessioni, che il problema del sovraffollamento deve essere affrontato con una logica di sistema, intervenendo sia nel setting dell’assistenza territoriale, per la sua funzione di filtro al ricovero di casi di minore urgenza ma particolarmente fragili e portatori di numerose comorbidità, e dall’altro sulla qualificazione dei percorsi interni all’ospedale una volta che il paziente in PS è stato destinato al ricovero.
Ci preme però dare una risposta ad alcune affermazioni più specifiche contenute nella vostra nota. La prima riguarda l’offerta di posti letto di area medica nella nostra regione. Nell’ultimo provvedimento di riordino della rete ospedaliera (DCA 412/2014) emerge chiaramente la scelta fatta di aumentare e non ridurre l’offerta di posti letto in area critica, medica e della post-acuzie medica, nel rispetto dello standard del 3,7 x 1.000 stabilito a livello nazionale. C’è stato un incremento del 10% dei posti letto di lungodegenza medica, un incremento del 4% dei posti letto di area medica (da 4.851 a 5.053); un incremento del 22% dei pl in medicina d’urgenza ( da 348 a 427); ed un incremento del 13% dei posti letto di terapia intensiva (da 500 a 565).
Contestualmente alla programmazione dell’area ospedaliera, la Regione Lazio ha avviato un profondo processo di riorganizzazione del territorio che, oltre alla apertura di Case della Salute, strutture polifunzionali in grado di assicurare la presa in carico territoriale delle cronicità, prevede il rilancio delle cure primarie, con particolare riferimento alla medicina generale. Il recente accordo “Per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale e la medicina di iniziativa”, in attuazione del Protocollo di intesa del 23 luglio 2014, avvia nel territorio funzioni quali la copertura dell’assistenza territoriale per 24 al giorno, compresi i giorni di sabato, domenica e festivi; la presa in carico dei pazienti con patologie croniche; il governo delle liste di attesa e appropriatezza della spesa farmaceutica.
Inoltre, nell’ultimo anno, è stata potenziata l’offerta di residenzialità e semiresidenzialità, soprattutto per la non autosufficienza, e sono state messe in campo azioni per favorire il governo clinico a livello distrettuale, quali ad esempio lo sviluppo e il potenziamento delle attività di valutazione multidimensionale finalizzate alla individuazione di specifici piani di assistenza individuali sia per persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale che per persone non autosufficienti, anche anziane. In conclusione, concordiamo con voi sulla necessità di una attenzione ulteriore e continua sugli accessi in Pronto Soccorso, rimanendo disponibili ad un incontro con la Vostra associazione. (Fonte: Quotidiano Sanità)